Leggo in giro alcune cose sulla Hack. E penso che la morte, che tutti temono, rifuggono o di cui tentano di lenirne la paura (ad esempio con la religione), abbia un indubbio pregio: quello di trasformare un nemico in un "nemico, sì, però in fondo..."
Questo perché anche chi fino a ieri diceva peste e corna dell'astrofisica, oggi ha già provveduto a correggere il tiro. Intendiamoci, non è una esclusiva della Hack; da che mondo è mondo, un "nemico" morto diventa - un po' ipocritamente, certo - quasi sempre un "amico". Diciamo che la morte, forse, serve anche a svelare certe ipocrisie.
domenica 30 giugno 2013
venerdì 28 giugno 2013
mercoledì 26 giugno 2013
Armare la pace
Sicuramente sarò il solito guastafeste, ma non vedo dove sia il successo nell'approvazione della mozione sugli F35. Forse si sarebbe potuto essere contenti se tale mozione avesse stabilito che il governo si impegna a non acquistarli, ma non acquistarli senza il benestare del parlamento significa tutto e niente. Anzi, non significa proprio niente.
Per quanto riguarda le parole del ministro Mauro ("per ottenere la pace bisogna armarla"), mi limito a stendere un velo pietoso.
Per quanto riguarda le parole del ministro Mauro ("per ottenere la pace bisogna armarla"), mi limito a stendere un velo pietoso.
Svuotacarceri
Il ministro Cancellieri ha dichiarato che nel cosiddetto "decreto svuotacarceri" non c'è alcuna norma che agevoli Berlusconi. Ora, già il fatto che abbia fatto una simile precisazione a me dà parecchio fastidio. Nel senso che dovrebbe essere pacifico che in un provvedimento legislativo non devono esserci norme a favore di qualcuno in particolare. Da che mondo è mondo, infatti, le leggi sono (dovrebbero essere) pensate per l'utilità comune, non di un singolo. Va bene che veniamo da un ventennio - anzi, ci siamo ancora dentro - in cui le cose, spesso, non sono andate sempre così. Però...
A proposito del suddetto decreto, poi, leggo che contiene norme per agevolare le uscite dal carcere e rendere più difficile l'entrata. Speriamo non si sparga troppo la voce.
A proposito del suddetto decreto, poi, leggo che contiene norme per agevolare le uscite dal carcere e rendere più difficile l'entrata. Speriamo non si sparga troppo la voce.
martedì 25 giugno 2013
I dubbi di Pigi
Pierluigi Battista è fenomenale: è il più berlusconiano dei giornalisti (giornalisti?) in circolazione, e nello stesso tempo quello che tenta di darlo meno a vedere. Quasi quasi gli prefersico i Belpietro, i Sallusti, i Fede, i Minzolini: almeno loro sono berlusconiani e non lo nascondono. Ennesima prova dello stile giornalistico del Pigi, è l'editoriale (editoriale?) pubblicato oggi sul Corriere - ebbene sì: il tipo scrive sullo stesso giornale su cui scrissero i Montanelli, i Buzzati, i Montale: vabbe'...
Titolo: "I dubbi [e qui, già, ndr], le conseguenze." Ovviamente, il riferimento è alla sentenza di ieri che ha condannato il teleimbonitore a 7 anni per concussione e prostituzione minorile. Leggo nel pregevole scritto: "Dopo la sentenza di ieri, durissima, che si abbatte come uno schianto su Silvio Berlusconi e sul suo partito, il futuro politico del Paese non è tra i più leggiadri." A dire la verità, non è da ieri che l'andazzo politico del paese è tutt'altro che leggiadro: basta vedere il numero di volte che nell'ultimo ventennio si è andati a votare. Certo, è fuor di dubbio che da ieri il governo Letta è un po' più traballante di quel che già era, ma non è colpa di nessuno se il tipo che contribuisce a reggerlo ha - non certo da ieri - grossi guai con la giustizia. Tutt'al più si potrebbe dare la colpa a chi continua a votarlo, ma qui il discorso si allergherebbe troppo. Lasciamo stare.
"E la spaccatura che da vent'anni spezza in due l'opinione pubblica italiana è ancora più profonda e irriducibile." La spaccatura di cui delira Pigi, in realtà non esiste. Esiste, molto più semplicemente, un tipo ben poco raccomandabile che per sfangare le sue grane e i suoi misfatti si fa scudo della politica. E che da vent'anni si dichiara a reti unificate un perseguitato dalla giustizia. Punto. È una spaccatura, questa? A me non pare. E, anche se fosse, sarebbe solamente il risultato di un ventennio di propaganda fasulla in questo senso. Una propaganda di stampo manicheo alimentata ad arte dal soggetto in questione con l'ausilio di giornalisti e parlamentari ad personam compiacenti. Il resto è tutto chiacchiera.
"Dopo la sentenza a sette anni di Berlusconi (solo un anno meno di Misseri ad Avetrana e uno più di Scattone e Ferraro condannati come gli assassini di Marta Russo, si twitta sui social network)..." Si twitta sui social network? Scusa, Pigi, ma tu non sei un giornalista? E il mestiere del giornalista non è quello di raccogliere notizie, analizzare, verificare? Ti fa strano che la pena comminata al teleimbonitore sia simile ad altre, comminate per reati (a tuo parere) più gravi? Beh, non è difficile verificare. Direi che con la tecnologia oggi a disposizione, con un paio di clic del mouse dovresti cavartela. Evidentemente preferisci restare col dubbio, da buon giornalista.
(Qui, in aggiunta, ci sarebbe da far notare al Pigi che non è colpa di nessuno se il codice penale prevede tale pena per tale reato. Al limite, bisognerebbe prendersela con chi legifera, dal momento che le modifiche al codice penale si fanno per legge e le leggi le fa chi governa. Ma lasciamo stare, meglio non mettere troppa carne al fuoco.)
"Ma una sentenza così aspra [è] da rispettare certo e da non liquidare sbrigativamente come una sentenza politica," chiosa a questo punto il prode articolista. E qui, naturalmente, siamo tutti con lui. Nessuno, tra quelli che hanno ancora un po' di sale in zucca, penserebbe che si tratta di una sentenza politica. Ah no, qualcuno c'è. Uno che sul suo profilo twitter ha retwittato "Ma questa è giustizia politica!"
Ovviamente non vi dico chi è l'autore del retweet.
Titolo: "I dubbi [e qui, già, ndr], le conseguenze." Ovviamente, il riferimento è alla sentenza di ieri che ha condannato il teleimbonitore a 7 anni per concussione e prostituzione minorile. Leggo nel pregevole scritto: "Dopo la sentenza di ieri, durissima, che si abbatte come uno schianto su Silvio Berlusconi e sul suo partito, il futuro politico del Paese non è tra i più leggiadri." A dire la verità, non è da ieri che l'andazzo politico del paese è tutt'altro che leggiadro: basta vedere il numero di volte che nell'ultimo ventennio si è andati a votare. Certo, è fuor di dubbio che da ieri il governo Letta è un po' più traballante di quel che già era, ma non è colpa di nessuno se il tipo che contribuisce a reggerlo ha - non certo da ieri - grossi guai con la giustizia. Tutt'al più si potrebbe dare la colpa a chi continua a votarlo, ma qui il discorso si allergherebbe troppo. Lasciamo stare.
"E la spaccatura che da vent'anni spezza in due l'opinione pubblica italiana è ancora più profonda e irriducibile." La spaccatura di cui delira Pigi, in realtà non esiste. Esiste, molto più semplicemente, un tipo ben poco raccomandabile che per sfangare le sue grane e i suoi misfatti si fa scudo della politica. E che da vent'anni si dichiara a reti unificate un perseguitato dalla giustizia. Punto. È una spaccatura, questa? A me non pare. E, anche se fosse, sarebbe solamente il risultato di un ventennio di propaganda fasulla in questo senso. Una propaganda di stampo manicheo alimentata ad arte dal soggetto in questione con l'ausilio di giornalisti e parlamentari ad personam compiacenti. Il resto è tutto chiacchiera.
"Dopo la sentenza a sette anni di Berlusconi (solo un anno meno di Misseri ad Avetrana e uno più di Scattone e Ferraro condannati come gli assassini di Marta Russo, si twitta sui social network)..." Si twitta sui social network? Scusa, Pigi, ma tu non sei un giornalista? E il mestiere del giornalista non è quello di raccogliere notizie, analizzare, verificare? Ti fa strano che la pena comminata al teleimbonitore sia simile ad altre, comminate per reati (a tuo parere) più gravi? Beh, non è difficile verificare. Direi che con la tecnologia oggi a disposizione, con un paio di clic del mouse dovresti cavartela. Evidentemente preferisci restare col dubbio, da buon giornalista.
(Qui, in aggiunta, ci sarebbe da far notare al Pigi che non è colpa di nessuno se il codice penale prevede tale pena per tale reato. Al limite, bisognerebbe prendersela con chi legifera, dal momento che le modifiche al codice penale si fanno per legge e le leggi le fa chi governa. Ma lasciamo stare, meglio non mettere troppa carne al fuoco.)
"Ma una sentenza così aspra [è] da rispettare certo e da non liquidare sbrigativamente come una sentenza politica," chiosa a questo punto il prode articolista. E qui, naturalmente, siamo tutti con lui. Nessuno, tra quelli che hanno ancora un po' di sale in zucca, penserebbe che si tratta di una sentenza politica. Ah no, qualcuno c'è. Uno che sul suo profilo twitter ha retwittato "Ma questa è giustizia politica!"
Ovviamente non vi dico chi è l'autore del retweet.
lunedì 24 giugno 2013
Affidabilità
Non so se vi siete accorti: sommando i 7 anni inflitti oggi ai 4 inflitti qualche giorno fa dalla sentenza diritti Mediaset - questi ultimi quasi definitivi, manca la Cassazione - siamo già a 11. Ecco, il Pd sta governando assieme a un signore che ha sul groppone 11, potenziali, anni di galera, e come corollario l'interdizione perpetua dai pubblici uffici (tradotto per i refrattari al lessico giurisprudenziale: non potrebbe più neppure fare l'impiegato comunale).
La Serracchiani, qualche giorno fa ha dichiarato che è meglio governare col cdx perché "Grillo non è affidabile". Per carità, i pentastellati avranno tutti i difetti del mondo - imbranati, ignoranti, ingenui, col loro capo affetto da una grave e pericolosa forma di megalomania unita alla antipatica tendenza a epurare i dissidenti - ma siamo sicuri sicuri, fatti due conti, che il tipo delle cene eleganti sia più affidabile?
La Serracchiani, qualche giorno fa ha dichiarato che è meglio governare col cdx perché "Grillo non è affidabile". Per carità, i pentastellati avranno tutti i difetti del mondo - imbranati, ignoranti, ingenui, col loro capo affetto da una grave e pericolosa forma di megalomania unita alla antipatica tendenza a epurare i dissidenti - ma siamo sicuri sicuri, fatti due conti, che il tipo delle cene eleganti sia più affidabile?
Nipote di chi?
Credo che a questo punto sia chiaro che la tipa non era la nipote di Mubarak, nonostante il voto vergognoso di 312 parlamentari, un paio d'anni fa.
domenica 23 giugno 2013
sabato 22 giugno 2013
Pure loro
venerdì 21 giugno 2013
Te lo dò io il Brasile
Guardo cosa succede in Brasile: un paese intero che scende in piazza, mettendo pure in forse lo svolgimento di una importantissima manifestazione calcistica, per protestare contro la corruzione dilagante. E poi penso a quello che succede qui. L'ultima manifestazione di cui ho memoria è quella di un manipolo di parlamentari ad personam, scesi a protestare sotto un tribunale dopo la condanna del loro capo per evasione fiscale.
Interdizione?
Voi fate finta di niente, ma si comincia a vociferare di un emendamento ad personam
che eviterebbe al solito noto l'interdizione dai pubblici uffici.
giovedì 20 giugno 2013
Razzi
Antonio Razzi, Pdl: "a Berlusconi darei due reni, mia moglie e la vita."
Ora, ovviamente non sappiamo di cosa si può essere fatto il tipo per dire corbellerie simili, ma è un esempio lampante che spiega come ha fatto il catramato a stare lì tutti questi anni.
Ora, ovviamente non sappiamo di cosa si può essere fatto il tipo per dire corbellerie simili, ma è un esempio lampante che spiega come ha fatto il catramato a stare lì tutti questi anni.
Corte per il corto
L'onorevole Michaela Biancofiore si dice intenzionata di ricorrere alla Corte europea dei diritti dell'uomo contro la sentenza della Consulta, quella che appena ieri ha stabilito che la frottola del legittimo impedimento era appunto una frottola.
Ora, non sono esperto di queste cose, ma leggo che tale organismo è deputato a dirimere controversie che non siano già state risolte dagli organismi nazionali propri di ogni singolo stato UE. Nel caso specifico, il processo Mediaset, a carico del solito noto, ha già avuto una sentenza di primo grado, una d'appello e quella della Corte Costituzionale. Manca solo la parola definitiva della Cassazione. Nonostante tutto ciò, la Biancofiore vuole ricorrere in Europa. Speriamo lo faccia: sarà divertente leggere le motivazioni che lo dichiareranno inammissibile.
Ora, non sono esperto di queste cose, ma leggo che tale organismo è deputato a dirimere controversie che non siano già state risolte dagli organismi nazionali propri di ogni singolo stato UE. Nel caso specifico, il processo Mediaset, a carico del solito noto, ha già avuto una sentenza di primo grado, una d'appello e quella della Corte Costituzionale. Manca solo la parola definitiva della Cassazione. Nonostante tutto ciò, la Biancofiore vuole ricorrere in Europa. Speriamo lo faccia: sarà divertente leggere le motivazioni che lo dichiareranno inammissibile.
mercoledì 19 giugno 2013
Lo vogliono far fuori (du' palle con 'sta storia)
L'home page più divertente, in questo momento è quella di Libero, grazie a quel "lo vogliono far fuori". Ovviamente, sia Libero che il Giornale si limitano a riportare la decisione della Consulta, e, altrettanto ovviamente, nessuno dei due specifica il motivo della suddetta decisione, e cioè che non poteva esserci legittimo impedimento perchè l'udienza del 10 marzo 2010 era stata concordata preventivamente coi legali del teleimbonitore. Ma allora non sarebbero Libero e il Giornale.
martedì 18 giugno 2013
G8
Lo so, sono il solito disfattista, ma non capirò mai l'utilità dei vari G8, o G quello che vi pare, come quello che si sta tenendo in Irlanda. Già sta abbondantemente sulle scatole che i partecipanti siano chiamati "i grandi della Terra" - spiegatemi ad esempio cosa aveva di grande il catramato quando, da presidente del consiglio, vi partecipava.
Il più delle volte, poi, si concludono con la firma di accordi vaghi, fumosi, spesso non vincolanti, e che regolarmente vengono poi disattesi. Mi pare abbiano la stessa utilità dei vertici internazionali della FAO, dove i rappresentanti si riuniscono a cadenze più o meno regolari, in sontuosi alberghi, in simposi a base di aragoste e fois gras. Ovviamente per discutere di fame nel mondo, con risultati che sono sotto gli occhi di tutti.
Il più delle volte, poi, si concludono con la firma di accordi vaghi, fumosi, spesso non vincolanti, e che regolarmente vengono poi disattesi. Mi pare abbiano la stessa utilità dei vertici internazionali della FAO, dove i rappresentanti si riuniscono a cadenze più o meno regolari, in sontuosi alberghi, in simposi a base di aragoste e fois gras. Ovviamente per discutere di fame nel mondo, con risultati che sono sotto gli occhi di tutti.
lunedì 17 giugno 2013
domenica 16 giugno 2013
Mestieri alternativi (alla politica)
In questo scorcio di domenica, gran parte della quale passata a coltivare i vizi del cazzeggio improduttivo e dei libri, mi sono imbattuto in questo divertente articolo di Feltri. Gran parte - non tutte - delle cose che scrive mi pare siano sostanzialmente condivisibili. Ma a un certo punto leggo:
"Ma una volta chiamati a fare qualcosa che giustifichi la loro presenza in Parlamento, i miracolati da Grillo si sono rivelati ciò che sono: degli sprovveduti. Tant'è che su ogni questione si azzuffano, ciascuno alla ricerca disperata di sopravvivere. Il loro motto è: durare per riscuotere. L'ipotesi che il gioco finisca presto e che essi siano costretti a tornare a casa dove li attende la disoccupazione, o un mestiere mal retribuito, li manda in tilt."
È probabile, caro Vittorio, che tu abbia anche ragione, a questo proposito. Ma, in caso, vorrei farti notare che è grosso modo la stessa identica cosa che ha sempre fatto gran parte dei cosiddetti politici di professione, quelli navigati: conservare il più a lungo la poltrona perché (a) non hanno altro da fare, o (b) non sanno fare nient'altro (spesso neppure i politici, ma questo è un altro discorso).
"Ma una volta chiamati a fare qualcosa che giustifichi la loro presenza in Parlamento, i miracolati da Grillo si sono rivelati ciò che sono: degli sprovveduti. Tant'è che su ogni questione si azzuffano, ciascuno alla ricerca disperata di sopravvivere. Il loro motto è: durare per riscuotere. L'ipotesi che il gioco finisca presto e che essi siano costretti a tornare a casa dove li attende la disoccupazione, o un mestiere mal retribuito, li manda in tilt."
È probabile, caro Vittorio, che tu abbia anche ragione, a questo proposito. Ma, in caso, vorrei farti notare che è grosso modo la stessa identica cosa che ha sempre fatto gran parte dei cosiddetti politici di professione, quelli navigati: conservare il più a lungo la poltrona perché (a) non hanno altro da fare, o (b) non sanno fare nient'altro (spesso neppure i politici, ma questo è un altro discorso).
Accordi
"L'accordo con la sinistra deve continuare."
Sono lontani i tempi di "non credo ci siano in giro così tanti coglioni che votano a sinistra."
Sono lontani i tempi di "non credo ci siano in giro così tanti coglioni che votano a sinistra."
sabato 15 giugno 2013
Apologia del nazismo?
Pare che a Milano si terrà una specie di raduno di nostalgici di Hitler che arriveranno da tutta Europa. Già fioccano le proteste, in rete e fuori, da parte di chi (giustamente, per conto mio) vorrebbe che non si facesse e chiede a Pisapia di adoperarsi in questo senso.
Al momento, da quello che si legge, sembra che il comune non abbia dato alcun permesso, mentre, scrive il Corriere, la prefettura dice "che l'iniziativa non poteva essere vietata e che agli organizzatori non serviva un'autorizzazione."
Non sono esperto in materia, ma credo che, purtroppo, la manifestazione non si possa bloccare, per la semplice ragione che non mi risulta esista una legge che possa impedirlo - eventualmente correggetemi. Esiste il reato di apologia del fascismo (legge 20 giugno 1952, n. 645), ma non del nazismo. A meno che si voglia interpretare la suddetta legge per estensione. Ma dubito che qualcuno lo farà.
Al momento, da quello che si legge, sembra che il comune non abbia dato alcun permesso, mentre, scrive il Corriere, la prefettura dice "che l'iniziativa non poteva essere vietata e che agli organizzatori non serviva un'autorizzazione."
Non sono esperto in materia, ma credo che, purtroppo, la manifestazione non si possa bloccare, per la semplice ragione che non mi risulta esista una legge che possa impedirlo - eventualmente correggetemi. Esiste il reato di apologia del fascismo (legge 20 giugno 1952, n. 645), ma non del nazismo. A meno che si voglia interpretare la suddetta legge per estensione. Ma dubito che qualcuno lo farà.
giovedì 13 giugno 2013
Sempre loro
Ovviamente non è mai corretto generalizzare, ma credo che le parole della consigliera leghista al ministro Kyenge la dicano lunga su molte cose.
martedì 11 giugno 2013
Priorità (loro)
Siamo ormai a una media di un suicidio al giorno, quasi un italiano su tre è senza lavoro e un italiano su due (senza quasi) non va più a votare. Però il grande problema, da affrontare subito, è quello della privacy e delle intercettazioni.
Soldi e pesci
Papa Bergoglio ha detto che "San Pietro non aveva un conto in banca, e quando ha dovuto pagare le tasse il Signore lo ha mandato al mare a pescare un pesce e trovare la moneta dentro al pesce, per pagare."
Ora, al di là delle favole, c'è da notare che Francesco non è la prima volta che ribadisce il concetto che la chiesa cattolica, per essere credibile, "deve essere povera, o muore." E, probabilmente, non fosse altro che per la legge delle probabilità, in futuro ci tornerà sopra ancora. Chi, come lo scrivente, legge (e apprezza) questi richiami, si pone però una semplice domanda: quindi?
Ora, al di là delle favole, c'è da notare che Francesco non è la prima volta che ribadisce il concetto che la chiesa cattolica, per essere credibile, "deve essere povera, o muore." E, probabilmente, non fosse altro che per la legge delle probabilità, in futuro ci tornerà sopra ancora. Chi, come lo scrivente, legge (e apprezza) questi richiami, si pone però una semplice domanda: quindi?
lunedì 10 giugno 2013
Che c'entra il Pd?
Ehm, vorrei fare sommessamente notare a quelli del Pd che esultano per Marino, che Ignazio è quello che, a differenza della nomenklatura del Pd, appoggiò la candidatura di Rodotà a presidente della repubblica. È quello che, a differenza della nomenklatura del Pd, non ha votato la fiducia al governo Letta. È quello che, a differenza della nomenklatura del Pd, su temi etici e sociali ha una visione diametralmente opposta alla suddetta nomenklatura. È quello che, a differenza della nomenklatura del Pd, sta molto più a sinistra del Pd stesso, quello fatto dai Renzi, dai Bersani e dagli Epifani.
Così, giusto per frenare gli entusiasmi di quelli che sono sempre pronti a saltare sul carro del vincitore.
Così, giusto per frenare gli entusiasmi di quelli che sono sempre pronti a saltare sul carro del vincitore.
domenica 9 giugno 2013
19 anni
Renzi, oggi, ha dichiarato che non voterebbe l'ineleggibilità del catramato "perché dovevamo farlo subito, 19 anni fa. Non è che dopo 19 anni che ti batte ti inventi il giochino per tenerlo fuori dal Parlamento".
Non riesco a dargi torto, per una volta.
Non riesco a dargi torto, per una volta.
venerdì 7 giugno 2013
Testamenti
Già Radio Maria mi è sempre stata abbondantemente sulle balle perché, specie quando giro in macchina e faccio zapping con l'autoradio, fa capolino una stazione sì e una no - ma quanti ripetitori hanno?
Dopo questa roba qua, poi, dal rompimento di balle sono passato direttamente all'odio e all'incazzatura.
Dopo questa roba qua, poi, dal rompimento di balle sono passato direttamente all'odio e all'incazzatura.
Caste e pensioni d'oro
Sta facendo un certo rumore la sentenza della Consulta che ha dichiarato incostituzionale il prelievo di solidarietà, voluto da Monti, sulle cosiddette pensioni d'oro dei magistrati, cioè quelle superiori ai 90.000 euro lordi annui. La suddetta sentenza, come era facile immaginare, ha dato il là alle proteste, spesso strumentali, degli appartenenti a un'altra casta: quella dei politici, specialmente - guarda caso - di quelli vicini all'area del cdx.
Tra questi spicca la signora Giorga Meloni, ex ministro della Gioventù nel quarto governo del catramato e ora passata a Fratelli d'Italia. "Vergognosa la decisione della Consulta, la casta che difende i suoi privilegi senza pudore", scrive, anche lei evidentemente senza il suddetto pudore, su Twitter. Un paio di considerazioni. Non per prendere le difese della Consulta, della quale non mi può fregar di meno, ma solo per chiarire qualche punto che magari non tutti conoscono.
Innanzitutto, non si tratta di magistrati che salvano altri magistrati, come si legge un po' dappertutto. È vero: tra i componenti della Corte Costituzionale ci sono degli appartenenti alla magistratura, ma anche, e soprattutto, avvocati, professori, docenti universitari (l'elenco completo è qui), che con la magistratura c'entrano come i cavoli a merenda. In secondo luogo, nessuno si è ancora preso la briga di riportare i motivi che hanno indotto la Consulta a dichiarare incostituzionale il prelievo, e cioè la discriminazione tra pubblico e privato. Il prelievo, infatti, riguardava solo le pensioni di dipendenti pubblici, non privati, e i giudici hanno ritenuto illegittima questa discriminazione (perché non tassare allo stesso modo anche le pensioni d'oro maturate da privati?).
Comunque, al di là di tutto, al di là delle motivazioni più o meno credibili, al di là di tutto quello che riteniamo si possa giustificare, rimane evidente che sempre di casta si parla. Quello che stupisce - neppure più di tanto, poi - è che a stracciarsi le vesti siano i componenti di un'altra casta, da questo punto di vista sicuramente peggiore della prima.
Tra questi spicca la signora Giorga Meloni, ex ministro della Gioventù nel quarto governo del catramato e ora passata a Fratelli d'Italia. "Vergognosa la decisione della Consulta, la casta che difende i suoi privilegi senza pudore", scrive, anche lei evidentemente senza il suddetto pudore, su Twitter. Un paio di considerazioni. Non per prendere le difese della Consulta, della quale non mi può fregar di meno, ma solo per chiarire qualche punto che magari non tutti conoscono.
Innanzitutto, non si tratta di magistrati che salvano altri magistrati, come si legge un po' dappertutto. È vero: tra i componenti della Corte Costituzionale ci sono degli appartenenti alla magistratura, ma anche, e soprattutto, avvocati, professori, docenti universitari (l'elenco completo è qui), che con la magistratura c'entrano come i cavoli a merenda. In secondo luogo, nessuno si è ancora preso la briga di riportare i motivi che hanno indotto la Consulta a dichiarare incostituzionale il prelievo, e cioè la discriminazione tra pubblico e privato. Il prelievo, infatti, riguardava solo le pensioni di dipendenti pubblici, non privati, e i giudici hanno ritenuto illegittima questa discriminazione (perché non tassare allo stesso modo anche le pensioni d'oro maturate da privati?).
Comunque, al di là di tutto, al di là delle motivazioni più o meno credibili, al di là di tutto quello che riteniamo si possa giustificare, rimane evidente che sempre di casta si parla. Quello che stupisce - neppure più di tanto, poi - è che a stracciarsi le vesti siano i componenti di un'altra casta, da questo punto di vista sicuramente peggiore della prima.
giovedì 6 giugno 2013
Chi ascolta chi
A quelli del Giornale non sembra vero di poter fare una home page come questa - un assist perfetto per poter martellare ancora con lo scandalo (in realtà non c'è alcuno scandalo) intercettazioni. Si legge nel relativo, alcolico, articolo (il neretto è mio): "La National Security Agency, l'agenzia di sicurezza americana, ascolta e registra tutte le conversazioni telefoniche di milioni di cittadini americani sulla base di un ordine segreto di un tribunale emesso in aprile."
Naturalmente sono tutte balle. Nessuno, tanto meno Obama - figuriamoci! - passa le sue giornate ad ascoltare le chiacchiere inutili di milioni di ignari americani. Molto più semplicemente, si tratta di metadati, come scrive correttamente, almeno per una volta, il Corriere: "Quello che la Verizon fornisce alla Nsa sono i 'metadati' delle telefonate: ovvero i numeri telefonici di chi effettua le chiamate e di chi le riceve e la durata delle conversazioni. Non sono richiesti nomi, indirizzi, informazioni finanziarie sugli utenti e contenuto delle conversazioni."
Più chiaro di così si muore. Ma, naturalmente, stiamo parlando del Giornale.
Guerra fredda
Il tipo che in qualunque paese del mondo (a parte il nostro, ovviamente) sarebbe da tempo al sicuro e non più in grado di nuocere, ha dichiarato (eufemismo: il termine esatto è farneticato):
"Siamo riusciti a mettere insieme il centrodestra e il centrosinistra ponendo fine a una lunga guerra fredda".
Ovviamente - lo dico a beneficio di chi, eventualmente, bevesse ancora le sue panzane - il pagliaccio sa benissimo che in questo ultimo ventennio, cdx e csx sono andati a braccetto nella maniera più impudica e vergognosa possibile. A meno che non crediate davvero che i vari D'Alema, Veltroni, Violante, ecc., siano uomini di sinistra. Sfido chiunque a trovare una qualsiasi della moltitudine di leggi ad personam, partorite nel corso del tempo dal tipo, che non abbia avuto, più o meno direttamente e più o meno palesemente, l'avallo se non addirittura la compiacenza del csx.
In caso di eventuali dubbi residui, provate a chiedervi come mai il csx, che nel suddetto ventennio non è che sia rimasto esattamente sempre all'opposizione, negli anni in cui ha governato non è mai riuscito a portare a casa uno straccio di legge che regolasse, o quanto meno tentasse di arginare, il mostruoso conflitto di interessi del tipo. Quello che adesso ciancia di fine di guerra fredda.
Ovviamente - lo dico a beneficio di chi, eventualmente, bevesse ancora le sue panzane - il pagliaccio sa benissimo che in questo ultimo ventennio, cdx e csx sono andati a braccetto nella maniera più impudica e vergognosa possibile. A meno che non crediate davvero che i vari D'Alema, Veltroni, Violante, ecc., siano uomini di sinistra. Sfido chiunque a trovare una qualsiasi della moltitudine di leggi ad personam, partorite nel corso del tempo dal tipo, che non abbia avuto, più o meno direttamente e più o meno palesemente, l'avallo se non addirittura la compiacenza del csx.
In caso di eventuali dubbi residui, provate a chiedervi come mai il csx, che nel suddetto ventennio non è che sia rimasto esattamente sempre all'opposizione, negli anni in cui ha governato non è mai riuscito a portare a casa uno straccio di legge che regolasse, o quanto meno tentasse di arginare, il mostruoso conflitto di interessi del tipo. Quello che adesso ciancia di fine di guerra fredda.
Sophia e la cura Stamina
È morta, purtroppo, la piccola Sophia, la bambina affetta da Atrofia Muscolare Spinale il cui caso è salito all'attenzione dell'opinione pubblica dopo una trasmissione televisiva (Le Iene). Davide Vannoni, ideatore del controverso metodo Stamina, ha dichiarato che "la bambina poteva essere curata subito" se non si fosse perso tempo con lungaggini di tipo legislativo - i genitori avevano anche vinto un ricorso per poter sottoporre la piccola alle terapie con il suo metodo.
Ora, siccome sono genitore anche io, e anche io, ovviamente, farei tutto ciò che è possibile per aiutare le mie figlie, un po' comprendo le mosse dei genitori di Sophia, inclusa l'intenzione di adire alle vie legali denunciando gli ospedali di Brescia e il Ministero. È noto però che, a volte, quando si è colpiti da tragedie familiari di questo tipo si tende a perdere serenità e lucidità.
Insomma, per farla breve, io non so se, pur comprendendoli, avrei seguito la stessa strada dei genitori di Sophia. E ho la sensazione che la maggior parte di quelli che hanno sottoscritto la petizione online per permettere il prosieguo delle cure, non sappia esattamente di cosa si sta parlando e in cosa consiste il metodo Stamina ideato da Vannoni. Per chi volesse chiarirsi un po' le idee, oltre a ciò che si può trovare in rete consiglio questo articolo del sempre ottimo Salvo Di Grazia. Magari può essere utile.
Ora, siccome sono genitore anche io, e anche io, ovviamente, farei tutto ciò che è possibile per aiutare le mie figlie, un po' comprendo le mosse dei genitori di Sophia, inclusa l'intenzione di adire alle vie legali denunciando gli ospedali di Brescia e il Ministero. È noto però che, a volte, quando si è colpiti da tragedie familiari di questo tipo si tende a perdere serenità e lucidità.
Insomma, per farla breve, io non so se, pur comprendendoli, avrei seguito la stessa strada dei genitori di Sophia. E ho la sensazione che la maggior parte di quelli che hanno sottoscritto la petizione online per permettere il prosieguo delle cure, non sappia esattamente di cosa si sta parlando e in cosa consiste il metodo Stamina ideato da Vannoni. Per chi volesse chiarirsi un po' le idee, oltre a ciò che si può trovare in rete consiglio questo articolo del sempre ottimo Salvo Di Grazia. Magari può essere utile.
mercoledì 5 giugno 2013
martedì 4 giugno 2013
Memoria storica
Chissà se quelli del Giornale ricordano che il Pdl propose una legge (intercettazioni) per metterli in galera?
lunedì 3 giugno 2013
Pillole di teologia spicciola
Il papa su Twitter: "A volte sappiamo quello che dobbiamo fare, ma non ne abbiamo il coraggio. Impariamo da Maria la capacità di decidere, affidandoci a Dio."
L'esternazione mi pare un tantinello capziosa. È vero, Maria - quella Maria lì - ha detto sì. Ma se non fosse stata lei, sarebbe stata un'altra. Magari si sarebbe chiamata sempre Maria, o magari in altro modo, ma sempre il medesimo compito avrebbe avuto. Insomma, se il fantomatico progetto di Dio era quello, come ci insegnano le scritture e la chiesa cattolica, una donna doveva comunque compierlo, e non credo che il buon Dio avrebbe rischiato di vedere naufragare il suo progetto a causa dell'eventuale diniego della signora in questione.
Più che la capacità di decidere di Maria, quindi, io parlerei della capacità di decidere di Dio. No?
L'esternazione mi pare un tantinello capziosa. È vero, Maria - quella Maria lì - ha detto sì. Ma se non fosse stata lei, sarebbe stata un'altra. Magari si sarebbe chiamata sempre Maria, o magari in altro modo, ma sempre il medesimo compito avrebbe avuto. Insomma, se il fantomatico progetto di Dio era quello, come ci insegnano le scritture e la chiesa cattolica, una donna doveva comunque compierlo, e non credo che il buon Dio avrebbe rischiato di vedere naufragare il suo progetto a causa dell'eventuale diniego della signora in questione.
Più che la capacità di decidere di Maria, quindi, io parlerei della capacità di decidere di Dio. No?
La nipote (di nuovo)
Mi sarei aspettato di tutto dalla requisitoria di Ghedini in difesa di B. sul caso Ruby. Insomma, in fondo lui è il suo avvocato, è lautamente pagato, e quindi ci sta che chieda l'assoluzione del suo assitito perché il fatto non sussiste. Ci sta pure il ribadire che la procura di Milano "è culturalmente vicina ai pm". E mettiamo anche, nel novero delle fesserie accettabili, il fantasioso assunto che "non sempre le azioni compiute da un pubblico ufficiale devono essere considerate un reato contro la pubblica amministrazione" [...] "possono essere azioni umane".
Insomma, accettiamo pure tutto. Ma il ribadire ancora, per l'ennesima volta, anche nella requisitoria, che il catramato era convinto che la tipa fosse effettivamente la nipote di Mubarak, questo no, non me lo sarei mai aspettato. Non per qualche motivo particolare - lo sa l'universo mondo che è una balla -, ma perché così facendo continua a fare passare il proprio assitito per un ridicolo e sprovveduto idiota.
Comunque, contenti loro...
Insomma, accettiamo pure tutto. Ma il ribadire ancora, per l'ennesima volta, anche nella requisitoria, che il catramato era convinto che la tipa fosse effettivamente la nipote di Mubarak, questo no, non me lo sarei mai aspettato. Non per qualche motivo particolare - lo sa l'universo mondo che è una balla -, ma perché così facendo continua a fare passare il proprio assitito per un ridicolo e sprovveduto idiota.
Comunque, contenti loro...
domenica 2 giugno 2013
Zero tasse
Premessa: non sono un economista, né un imprenditore, solo uno che cerca di ragionare un po' e di capire le cose. Leggo ciò che dice Alfano circa i provvedimenti che dovrebbe adottare il governo per rivitalizzare un po' il mortorio generale, e trovo: "Zero tasse agli imprenditori che assumono disoccupati".
Il concetto, nella sostanza, mi pare buono, almeno a livello teorico. Se a me, ipotetico imprenditore, vengono infatti concessi sgravi fiscali per assumere, è ovvio che sarò più incentivato a farlo. Ma mi chiedo: se io sono un imprenditore che è ormai all'osso, che non ha più commesse o richieste da soddisfare, insomma che non ha più domanda e che già non sa più cosa far fare ai dipendenti - ammesso che non siano già in cassa integrazione - come faccio ad assumerne altri? Va bene, lo stato mi toglie ogni sgravio se lo faccio, ma la domanda di fondo resta: come impiego eventuali nuovi assunti? Cosa gli faccio fare? Ipotizzo che il discorso zero tasse possa avere una sua validità se si parla di grossi gruppi o aziende, quelli con migliaia di dipendenti, ma è noto che l'ossatura imprenditoriale del nostro paese è per la stragrande maggioranza composta di piccole e piccolissime imprese, con pochi dipendenti.
Insomma, a me il discorso zero tasse a chi assume sembra molto, come dire?, fumoso, fuori luogo. Ma magari, come ho scritto sopra, sono io che non ci arrivo.
Il concetto, nella sostanza, mi pare buono, almeno a livello teorico. Se a me, ipotetico imprenditore, vengono infatti concessi sgravi fiscali per assumere, è ovvio che sarò più incentivato a farlo. Ma mi chiedo: se io sono un imprenditore che è ormai all'osso, che non ha più commesse o richieste da soddisfare, insomma che non ha più domanda e che già non sa più cosa far fare ai dipendenti - ammesso che non siano già in cassa integrazione - come faccio ad assumerne altri? Va bene, lo stato mi toglie ogni sgravio se lo faccio, ma la domanda di fondo resta: come impiego eventuali nuovi assunti? Cosa gli faccio fare? Ipotizzo che il discorso zero tasse possa avere una sua validità se si parla di grossi gruppi o aziende, quelli con migliaia di dipendenti, ma è noto che l'ossatura imprenditoriale del nostro paese è per la stragrande maggioranza composta di piccole e piccolissime imprese, con pochi dipendenti.
Insomma, a me il discorso zero tasse a chi assume sembra molto, come dire?, fumoso, fuori luogo. Ma magari, come ho scritto sopra, sono io che non ci arrivo.
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