Ricordate l'e-mail veicola-virus del Capitano della polizia Prisco Mazzi? Quella che avvisava gli utenti di essere stati beccati a scaricare file illegalmente e installava dialer nel pc di chi apriva l'allegato infetto?
Bene. Per gli autori di questa simpatica iniziativa, il Capitano Prisco Mazzi (altro elemento che poteva far dubitare della veridicità dell'e-mail in quanto la Polizia di Stato è stata smilitarizzata con la riforma del 1981 e quindi non esistono "capitani"), è diventato reale e ha assunto le sembianze della Polizia Postale di Bologna (quella vera), che è riuscita a identificare e denunciare gli autori di questa bella pensata.
Si tratta di tre italiani, uno dei quali residente in Inghilterra e già denunciato per diffusione di virus informatici, che nelle 48 ore trascorse dal 15 al 17 maggio scorsi sono riusciti a ragranellare con questa truffa quasi 22.000 euro (un pò meno di guadagno io in un anno di lavoro, a titolo di paragone).
Questa notizia, assieme a quella dell'arresto negli Stati Uniti di Robert Soloway, considerato il re degli spammer, e di altri due phisher statunitensi - condannati in totale a 11 anni di carcere -, fanno pensare e sperare che il fenomeno delle truffe online non sia poi così sottovalutato o impossibile da combattere come si potrebbe pensare, ma sia nelle attenzioni delle forze di Polizia di parecchi paesi.
Chiunque, comunque, può nel suo piccolo contribuire a combattere questo odioso fenomeno: evitando ad esempio di acquistare prodotti dagli spammer. Qualcuno si è mai chiesto se l'insistenza con cui siamo bombardati dallo spam sarebbe tale se i criminali non ne avessero un ritorno economico? Ce l'hanno eccome, invece. E l'unico rimedio veramente efficace per combattere questa piaga è smettere una volta per tutte di acquistare da loro, evitando così di alimentare i loro illeciti traffici.
Anche tenere il pc in ordine, evitando così di diventare inconsapevoli alleati di questi criminali, può contribuire efficacemente a combattere questo fenomeno (mai sentito parlare di botnet e di quello che possono provocare?).
Insomma, se vogliamo combattere efficacemente l'odioso fenomeno dello spam e delle truffe via e-mail, i primi che devono darsi da fare siamo noi.
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