Si cominciano a vedere le prime crepe nelle file dell'esercito israeliano. Centinaia di riservisti ed ex membri del Mossad e dello Shin Bet, assieme a un sempre più vasto numero di appartenenti alla società civile israeliana, prendono le distanze dal genocidio in corso del popolo palestinese, si rifiutano di continuare a massacrare migliaia di persone innocenti e chiedono al criminale di guerra Netanyahu di riprendere i negoziati con Hamas.
I firmatari delle petizioni dicono, tardivamente, ciò che era già noto a molti osservatori fin dall'inizio della rappresaglia israeliana a Gaza, e cioè che il massacro dei palestinesi non ha alcuna giustificazione in termini di sicurezza ma è solo un'operazione di pulizia etnica portata avanti con tutt'altri fini rispetto a quello del rilascio degli ostaggi israeliani. I firmatari chiedono di porre fine al genocidio "perché la santità della vita è più importante della vendetta" e perché la guerra "a questo punto serve soprattutto interessi politici e personali, e non gli interessi di sicurezza".
Se ne stanno accorgendo gli israeliani, anche se per ora solo una parte, manca solo che se ne accorga l'Europa.
In realtà credo se ne siano accorti un po' tutti da tempo, però chi non parla accusando ha i suoi motivi ed i suoi tornaconto. È tristissima 'sta cosa, che Netanyahu annienti Gaza per salvarsi la poltrona. Io non riesco neanche a pensare come si possa concepire un progetto del genere, ma con ogni evidenza lui lo sta portando avanti senza porsi problemi.
RispondiEliminaA me ciò che sta succedendo non fa dormire. Sappiamo che pulizie etniche e massacri ci sono sempre stati e sempre ci saranno. La storia ne è piena. Ma questo sta succedendo adesso, vicino a noi, sotto i nostri occhi, nell'era dei social, e sta succedendo con le armi che noi forniamo a Israele, è un massacdo che indirettamente stiamo facendo noi illuminati occidentali. E nessuno fa niente, nessuno dice niente. Pazzesco.
EliminaE non c'è giorno che io non senta qualche "fior di giornalista" del campo più o meno progressista obiettare, a chi inorridisce e non si capacita per quanto d'inumano continua ad accadere a Gaza, che però non si può trascurare ciò che è successo il 7 ottobre. OK, nessuno lo trascura. Ma anche entrando in un'ottica biecamente vendicativa, che sicuramente non mi appartiene: un semplice, elementare, anche vago principio di proporzionalità, no??
RispondiEliminaNo, genocidio e proporzionalità sono due concetti che non possono stare insieme se si è onesti intellettualmente. E di onestà intellettuale in merito a questa tragedia se ne vede pochina in giro.
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