venerdì 25 aprile 2025

Banche




Vittorino Andreoli - Homo incertus. Il bisogno di sicurezza nella società della paura 

5 commenti:

  1. Probabilmente leggerò il libro, per contestualizzare bene queste tre pagine che hai condiviso.
    Mi sembra di capire che Vittorino Andreoli sia molto critico verso il sistema bancario.

    Da non economista non saprei che dire.
    Di certo i governi hanno sempre cercato di tutelare il sistema bancario. Non solo in Italia. Forse un po' ovunque.
    Qui da noi anche i governi tecnici, di cui io ho maggior fiducia rispetto ai governi politici. Probabilmente per un pregiudizio personale, ma ho sempre visto un sistema governo-tecnico/parlamento-politico come competente e governo-politico/parlamento-politico, ad esempio come quello attuale, molto incompetente.
    Che poi lo Stato faccia debiti per coprire debiti precedenti... questa è una cosa che non ho mai compreso bene nemmeno io a cosa ci porterà e se abbia veramente un'utilità così fondamentale.

    Di sicuro butto giù alcune cose per cui ho l'idea che un sistema bancario stabile sia importante:
    da risparmiatore, una banca mi tiene (o almeno mi fa credere) i miei risparmi al sicuro, In casa, invece, ho avuto effrazioni di ladri ben due volte. Vivo in una zona sismica, dove potrei ritrovarmi a dover trovare altro alloggio lasciando tutto in balia di "sciacalli". Abito in collina e non è un mio problema, ma immagino tutte le zone soggette ad alluvioni dove tenere soldi in casa sarebbe tutt'altro che sicuro.
    Domanda che comunque è giusto porsi: tenere i risparmi in banca è effettivamente più sicuro?

    Non è il mio caso, ma il mondo dell'imprenditoria, simpatico o antipatico che ci stia e che, comunque, ci dà i posti di lavoro con cui tutti facciamo la vita che facciamo, senza un sistema bancario che ha a disposizione somme da poter gestire e prestare, sarebbe semi-paralizzato.


    Poi certo. C'è tutto il mondo dei colletti bianchi dietro. Sicuramente spesso disonesti. Sicuramente in buoni rapporti coi vari livelli politici. Sicuramente che beneficiano maggiormente del sistema bancario rispetto al semplice risparmiatore.

    Ma quando finirai di leggere il libro, sarò contento di sapere un tuo giudizio complessivo. E anche se l'autore ci vede solo aspetti negativi o riconosce che, comunque, in un qualsiasi paese avere un buon sistema bancario sia importante.


    Un'unica cosa che mi sento di contestare: non penso che chi porta i soldi in piccoli stati lo faccia perché conosce bene determinate dinamiche. Lo fa per nasconderli. Perché avrà i suoi buoni motivi per non farli rilevare, soprattutto al fisco.
    Qui nella mia regione ci furono dei casi di imprenditori con somme nelle banche di San Marino. E penso che il motivo fosse proprio quello.

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    Risposte
    1. In sostanza Andreoli, da quello che ho capito di quel capitolo, non critica il sistema bancario tout court ma il fatto che, a differenza di quanto avveniva anticamente, le banche hanno perso la loro valenza etica in vista esclusiva del profitto.
      Poi, certo, sappiamo tutti che le banche non sono enti di beneficenza ma aziende che devono fare profitto e fare quadrare i conti, ma è il modo in cui fanno tutto questo che Andreoli critica.
      Ad esempio, una volta le banche tendevano a rischiare di più nel concedere prestiti, oggi molto meno. Anche il rapporto coi correntisti è spesso scorretto, basta pensare ad esempio ai balzelli più o meno occulti che vengono imposti ai clienti. Oppure basta pensare alle modifiche unilaterali a proprio favore dei contratti imposti ai clienti. Vabbe', avvisano e danno la possibilità di recedere dal contratto, ma ormai siamo talmente legati ai nostri c/c (addebiti, accrediti, fatturazioni ecc.) che molti preferiscono subire un aumento dei costi piuttosto che sobbarcarsi tutta la trafila burocratica di un cambio di banca. Quanti correntisti, poi, sono al corrente del fatto che le banche possono speculare usando i loro soldi o ripianare i loro buchi utilizzando i loro risparmi? Molto probabilmente sì, ma molti non credo.
      In generale Andreoli critica il sistema truffaldino (ma legale) su cui si regge il sistema bancario.
      Comunque il libro è molto interessante perché tratta altri temi che riguardano la nostra società. È anche molto agile, un paio di centinaia di pagine. Secondo me merita.

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    2. Su tutto questo che hai scritto, sono d'accordo con quello che scrive spesso Gravo:
      purtroppo il capitalismo e il sistema liberale fanno venir fuori l'aspetto più egoistico, più avido e più disonesto della società.

      E le banche non si esimono da questo. Come tante altre aziende.

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    3. https://banca-del-risparmio.blogspot.com/2025/05/mutuo-bocciato-7-errori-da-evitare.html

      Ho appena letto questo post. E' di promozione di un libercolo che ha scritto l'autore, ma elenca in maniera molto chiara i motivi per cui una banca oggi rifiuta di concedere un mutuo.

      Non saprei se ce ne siano altri. Sicuramente questi sette sono più che condivisibili. L'idea che mi sono fatto leggendoli è quella della responsabilità totale dei clienti e di un atteggiamento giustificato di autotutela della banca.

      Il terzo motivo elencato, inoltre, è di atteggiamento anche di tutela per il cliente richiedente.

      Conclusione personale: neanche a me stanno simpaticissime le banche come entità. Però è anche vero che molto spesso le persone, con il loro stile di vita un po' irresponsabile, si boicottano da sole.

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    4. Credo che a me fregherebbe il punto n. 6, dal momento che vivo da sempre all'insegna del tanti presi, tanti spesi XD
      Interessante, comunque.

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