giovedì 18 gennaio 2018

Origin



Ammetto di non aver mai amato Dan Brown, un po' perché influenzato dal dileggio di cui lo fece oggetto il grande Umberto Eco dopo che ebbe letto Il codice da Vinci, un po' in seguito al sonno profondo in cui caddi venti minuti dopo aver iniziato a guardare il film relativo. Ho letto Origin, il suo ultimo romanzo, principalmente per due motivi: 1) in questo periodo sono in ferie e quindi ho molto tempo libero; 2) mi è stato prestato - difficilmente avrei altrimenti tirato fuori i venticinque euro necessari all'acquisto.

Che dire? Se si lascia da parte tutta la parte "complottista", diciamo così, e tutto il pistolotto senza né capo né coda sulla spiegazione scientifica (che in realtà di scientifico mi pare abbia ben poco) relativa alla nascita della vita sul nostro pianeta e alla destinazione finale dell'uomo, in risposta agli eterni quesiti "da dove veniamo?" e "dove andiamo?", il libro non è male. È in definitiva niente di più di un buon thriller, con una trama interessante e un certo numero di colpi di scena, compreso quello finale in cui si scopre chi è il Reggente - ammetto di non esserci arrivato prima che lo svelasse il libro stesso.

Un buon thriller e niente più, insomma, da leggere giusto quando si ha molto tempo libero a disposizione.

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