sabato 20 gennaio 2018

Il sistema della corruzione



Questo breve saggio di Piercamillo Davigo ha la capacità di generare in chi lo legge principalmente un sentimento, quella della rassegnazione. Rassegnazione al fatto che la corruzione in Italia è un fenomeno ormai talmente radicato, esteso, tollerato, agevolato addirittura, che non sarà mai possibile sradicarlo.

A ciò si aggiungono almeno altri due motivi per cui quella contro la corruzione, un fenomeno che prospera indistintamente sia nelle piccole realtà locali che in quelle nazionali, è una battaglia persa in partenza. Il primo è che scoprire reati di questo genere è molto difficile, e questo principalmente perché si tratta di reati di tipo omertoso dei quali, la maggior parte delle volte, si giunge a conoscenza fortuitamente, magari mentre si indaga su altro.

La seconda è che, anche una volta che l'illecito viene scoperto e i responsabili processati, ci sono elevatissime possibilità che questi la facciano franca o al massimo vengano condannati a pene irrisorie, che comunque non prevedono praticamente mai la detenzione. E questo perché la legislazione penale, in questo ambito, è sempre andata in una direzione improntata alla tolleranza, alla depenalizzazione - i motivi sono facilmente intuibili, basta guardare la qualità della classe dirigente che legifera in materia.

Il nostro sistema penale, infatti, è strutturato in modo da perseguire con celerità e durezza i reati cosiddetti di flagranza (quelli che fanno "rumore", ad esempio relativi alla piccola o grande criminalità) e di essere estremamente blando e flessibile verso i reati fiscali, societari, insomma quelli caratteristici dei cosidetti colletti bianchi, reati "silenziosi" ma molto più dannosi e pericolosi dei primi.

Piercamillo Davigo, che tra l'altro scrive benissimo, racconta la situazione della corruzione nel nostro paese ricorrendi a tantissimi esempi frutto della sua pluridecennale esperienza di magistrato, esempi spesso talmente incredibili e paradossali, relativi alle dinamiche dei fenomeni corruttivi, da riuscire a strappare in chi legge un sorriso, anche se si tratta di un sorriso amaro.

Non ha soluzioni, Davigo, per combattere o quanto meno tentare di arginare questo vero e proprio flagello. O meglio, di rimedi ne suggerisce un certo numero nell'ultimo capitolo del libro, ma sono irrealizzabili per il semplice motivo che manca la volontà politica di realizzarli.

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