venerdì 19 maggio 2017

Il lungo racconto dell'origine



Leggendo questo libro mi è capitato più di una volta di pensare che gran parte dell'umanità avanza, progredisce, mentre una piccola parte continua a rimanere, perché vuole rimanere, al palo della conoscenza, e mi riferisco ad esempio a cose come quel 42 percento di americani che ancora dà credito al creazionismo, cose tipo Dio che ha creato l'uomo un diecimila anni fa (e perché non ventimila, già che c'era?) com'è adesso, bypassando l'evoluzione, e stupidaggini di questo genere. La Hack, in questo bellissimo saggio, spiega come gran parte delle antiche civiltà conosciute (Babilonesi, Cinesi, Maya, Inca ecc.) si è posta di fronte alle fatidiche domande relative a come sia nato l'universo, come sia nato l'uomo e via andando. Perché non è che questi interrogativi sono peculiarità dell'uomo moderno, ma hanno assillato i nostri progenitori fin da quando hanno messo piede sulla Terra. Ecco, i creazionisti che ancora credono in queste cose qua, e rivendicano con fervore la giustezza delle loro stupidaggini, è come se fossero ancora ai tempi delle antiche civiltà di cui sopra. 
Contenti loro.

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