Tra le notizie passate in sordina, che in genere sono quelle più fastidiose, c'è la fine della missione Nato in Afghanistan, quella che Obama ha definito "conclusione responsabile" (classica locuzione fumosa interpretabile a piacere). La guerra iniziò all'indomani degli attentati alle torri gemelle, con gli USA che invasero l'Afghanistan perché il regime talebano di Kabul era accusato di ospitare i terroristi di Al Qaeda. Il bilancio storico lo faranno gli storici in futuro, quello dei freddi numeri è già stato fatto. Eccone alcuni.
I soldati della coalizione Nato deceduti sono stati 3.485, di cui 2.342 americani. Le forze militari afgane hanno perso più di 16 mila soldati. Mancano fonti attendibili sul numero di talebani e insorti uccisi: si stima un numero tra i 20 e i 35 mila. Agli americani questo conflitto è costato 1.000.000.000.000 $ (mille miliardi di dollari), di cui l'80% spesi sotto la presidenza Obama (http://tinyurl.com/l3dl5of). Per quanto riguarda noi, i soldati che ci hanno rimesso la pelle sono stati 48, mentre il costo sostenuto dallo stato italiano è stato di 5.000.000.000 € (http://tinyurl.com/lowohwg).
Renzi ha dato ampia disponibilità alla permanenza dei nostri militari, qualora ci venisse richiesto, anche dopo il ritiro delle altre forze alleate. Letta, gliene diamo atto, si era invece schierato - meritoriamente, direi - per il totale disimpegno. Comunque sia, un paese come il nostro, che "ripudia la guerra" per Costituzione, qualche domanda forse se la potrebbe anche porre.
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