lunedì 16 giugno 2014

Tra Yara e C.S.I.

Leggo da molte parti alcune critiche alla durata delle indagini che hanno portato all'identificazione del presunto assassino di Yara. Quattro anni prima di trovare il colpevole - è il ritornello che gira - sono davvero troppi. Inconcepibile.
Certo, quattro anni sono davvero tanti, ma secondo me molti non si rendono conto che non esiste un automatismo crimine commesso/colpevole trovato. I casi di delitti efferati rimasti insoluti sono molti, e non solo nel nostro paese (guardate il caso di Simonetta Cesaroni, tanto per citarne uno). Poi ci sono casi particolarmente complessi perché chi commette il crimine è particolarmente "bravo" (consentitemi questo aggettivo) nel mascherarlo. Alla fine, il discorso è sempre quello: per inchiodare un criminale ci vogliono prove e indizi certi, altrimenti ciccia. A volte trovarli è facile, altre molto complicato.
Certo, quando ci si trova di fronte a delitti così efferati e crudeli, il desiderio che l'autore venga preso piú in fretta che si può è legittimo, ma un conto sono i telefilm tipo RIS o C.S.i., dove il colpevole viene sempre preso durante l'ora di durata dell'episodio, un altro è la realtà. A mio avviso, più che recriminare sulla durata delle indagini, ci sarebbe da essere sollevati che il delinquente sia stato preso.

4 commenti:

  1. giusto, anche se di solito una puntata di CSI non dura un'ora ma 45 minuti :-)

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  2. c'hanno abituato troppo bene :D

    ps: avevo sentito (ma non so se sia una bufala o meno) che in America, nella scelta dei giurati per i processi, si tende ad escludere chi guarda questo tipo di telefilm, dato che in qualche modo tendono a non comprendere bene i tempi reali di un'indagine e potrebbero venir "ingannati" troppo facilmente dagli avvocati difensori :-)

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  3. Non lo sapevo, ma non mi stupirei se fosse vero :)

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