giovedì 12 giugno 2014

Ancora sugli 80 euro (e poi basta)

Torno un attimo sui famosi ‪‎80 euro‬ di ‪‎Renzi‬, perché la busta paga di maggio è arrivata anche a me e quindi posso fare qualche considerazione sui dati, al netto delle congetture.
Io sono fuori dagli aventi diritto, tanto è vero che sulla mia busta paga non c'è neppure la voce relativa, quindi amen. Non mi lamento, eh, è solo che mi pareva d'aver capito che la soglia fosse 25.000 euro di imponibile annuo, e siccome io sono sotto di un pelino pensavo mi fosse spettato qualcosa. Niente. Pazienza. Quello però che ho potuto verificare, dati alla mano, parlando con alcuni colleghi, è l'incongruenza e la mancanza di senso delle procedure di attribuzione di questo benedetto/maledetto bonus.
Esempio.
Un mio collega è monoreddito, con moglie e due figli a carico. Fa un certo numero di ore di straordinario (essendoci la possibilità, chi in famiglia ha un solo reddito le fa volentieri). Cosa succede, però? Che le suddette ore di straordinario aumentano ovviamente il reddito, anche se l'importo rimane sotto la famosa soglia. Questo mio collega, quindi, ha diritto solamente a una ventina di euro di bonus. Altro collega. Questo ha sempre due figli ma la moglie lavora. Entrando in casa due stipendi, ovviamente entrambi sono meno attratti dagli straordinari, quindi questo qui si fa le canoniche 40 ore e tanti saluti. Lui e la moglie, stando così la situazione, beccano entrambi gli 80 euro. Proviamo un po' a riassumere.
Una famiglia monoreddito di 4 persone di poco sotto i 25.000 euro, ne prende 20 di bonus. Una famiglia con due stipendi, che possiamo ipotizzare (per difetto) porti a casa almeno 40.000 euro all'anno, ne becca 160, che è 8 volte 20 euro. Ora, questa è la situazione attuale. Magari in futuro il governo farà qualche aggiustamento per dare un po' più di logica al tutto. Finché non lo farà, però, sarà difficilissimo dare a bere alla gente che questi 80 euro non erano solo uno spot elettorale. E sarà ancora più difficile convincere questo mio collega che quei 20 euro non sono una presa per il culo. Egli stesso ha reso molto bene questa idea utilizzando un'aulica locuzione, in dialetto romagnolo, che fa più o meno così: "Renzi, va' a fet dè in te cùl."
È abbastanza intuitiva anche a chi è poco avvezzo al dialetto romagnolo, ma chi volesse una traduzione può scrivermi in privato senza problemi.
:)

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