Stavo ripensando alla vicenda di Giordano Bruno, magistralmente raccontata da Augias nel suo libro "I segreti di Roma", e pensavo che tra la chiesa cattolica di allora (1600) e quella odierna è cambiata la forma, ma la sostanza grossomodo è rimasta quella. Giordano Bruno era un filosofo, e la sua lunga prigionia, seguita dalla morte sul rogo in Campo de' Fiori, era motivata esclusivamente dal suo rifiuto di accettare dogmi assurdi, come ad esempio la verginità di Maria, e di difendere le teorie eliocentriche copernicane. Bruno è uno dei casi storicamente più noti, ma di gente come lui la chiesa ne ha uccisi a milioni nel corso dei secoli. Prendete Galileo, ad esempio; nel 1609 prende un cannocchiale e comincia a scrutare il cielo, scoprendo che la luna ha monti e valli, che il sole ruota su se stesso e che nella via lattea ci sono miliardi di stelle simili al sole. La chiesa cosa fa? Lo prende, lo rinchiude a vita ed emana una sentenza con cui stabilisce che la terra è al centro dell'universo e il sole gli gira attorno - pensate: una sentenza! Galileo verrà incarcerato a vita e avrà salva la vita solo perché accetterà di disconoscere quanto scoperto.
Oggi la chiesa non manda più a morte gli eretici, ma la matrice, potremmo dire il "marchio di fabbrica", rimane quello. Una volta era la guerra all'eliocentrismo, adesso è verso la ricerca con cellule embrionali, oppure il testamento biologico, o quello che volete voi. Ogni volta che qualcuno cerca di proporre qualcosa di nuovo, di diverso, che in qualche modo avalli il primato dell'uomo e della ragione rispetto agli assurdi e ridicoli dogmi della chiesa, si becca gli strali e le condanne (oggi solo verbali, fortunatamente) delle gerarchie ecclesiastiche. È vero che, in tempi più recenti, più volte la chiesa si è scusata per gli "errori" del passato - lo fece Wojtyla, ad esempio - ma sono scuse che lasciano più o meno il tempo che trovano. Riguardo alla vicenda di Giordano Bruno, ad esempio, l'ex segretario di stato vaticano, Angelo Sodano, qualche anno fa disse: "alcuni aspetti delle procedure del tribunale del sant'Uffizio, sono per noi, oggi, motivo di rammarico."
Nemmeno se avesse detto "vergogna" al posto di "rammarico" gli crederei.
"...e il mio maestro m'insegnò com'è difficile trovare l'alba dentro l'imbrunire..." (Franco Battiato)
lunedì 9 giugno 2014
Pensando a Bruno (Giordano)
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