mercoledì 22 giugno 2011

Il quartier generale racconta/60

Il discorso di ieri, in Senato, in cui Berlusconi dopo tanto tempo ha parlato di programmi e non di pm politicizzati (secondo lui), ha dato il la agli editoriali gongolanti e festosi dei vari scribacchini filo-governativi che ogni giorno ci deliziano coi loro pregevoli scritti.

Belpietro, l'immancabile Sallusti, Mario Sechi (il mitico uomo col quadernino), stamattina, hanno tutti dedicato, da par loro, fiumi di elogi al Berlusconi finalmente tornato battagliero e con una gran voglia di fare riforme - per ora solo annunciate, come al solito.

Meritano un commento senz'altro quello di Sallusti, comico già dal titolo: "Tasse, tre sole aliquote". E poi: "Ha annunciato la riforma fiscale a costo zero per le casse dello stato". Ovviamente Sallusti sa benissimo che finora la famosa riforma annunciata da Berlusconi è solo ipotetica, sulla carta, tutta da definire, e che semmai si farà sarà tutt'altro che a "costo zero". Lo dicono gli stessi pidiellini in questi giorni in giro per le varie trasmissioni televisive, oltre a economisti di un certo rilievo.

Vabbè, lasciamo pure che i lettori di Sallusti se la bevano. D'altra parte se l'han bevuta per 17 anni, mese più mese meno...

Ma il pezzo forte è quello del raggiante Mario Sechi, direttore de Il Tempo: "Toh, il berlusconismo è vivo" - felicitarsi per una cosa che per l'Italia è stata finora una iattura è tipico di Sechi.

"Confesso, desideravo di più e ho dovuto riascoltare il discorso del cav per leggerne meglio ogni sfumatura. Non ci ero più abituato", scrive il Sechi. Roba da stomaci forti, insomma. Se ha dovuto ascoltare due volte quello di Berlusconi per captare ogni sfumatura, viene quasi da chiedersi quante volte abbia dovuto ascoltare quello di Bossi a Pontida, sempre per la storia delle sfumature. Vabbè, ognuno è libero di dilettarsi come crede.

"Berlusconi c'è e deve ritrovarsi in fretta perché 17 anni di storia non si buttano via così". Eh, certo, 17 anni anni di promesse e chiacchiere che non si sono mai tradotte in niente (dalla mancata rivoluzione liberale alla mancata modernizzazione dello stato, dalla mancata sburocratizzazione della macchina statale alla mancata riduzione della pressione fiscale) non si buttano via così. Diciassette anni di delegittimazione sistematica e certosina di ogni organo e istituzione dello stato, assieme a una credibilità nazionale che ha raggiunto probabilmente con questa legislatura il fondo del barile, non si possono buttare via, vanno conservati con cura e se possibile prolungati un altro po'. Tanto ormai, cosa abbiamo da perdere?

Sechi, ben poco di sicuro.

3 commenti:

  1. oh ma siam pazzi? :-)

    non starai mica a pettinare Sallusti?

    la notizia bomba è che Clooney e la Canalis non stanno più assieme

    http://goo.gl/l7KQn

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  2. Riusciremo a farcene una ragione?

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