In questa settimana Mattarella e papa Leone hanno detto la loro sulla questione dell'aumento di spesa per la difesa (termine più digeribile dalle masse rispetto a riarmo). Il primo dicendo che si tratta di spese impopolari ma necessarie e auspicando una coesione e un coordinamento europei sul tema della difesa, il secondo giudicando scandaloso "che si faccia la guerra per raggiungere la pace" e stigmatizzando il fatto che oggi è considerata "una colpa il fatto che non ci si prepari abbastanza alla guerra, a reagire agli attacchi, a rispondere alle violenze. Un tempo in cui si giustifica la folle corsa al riarmo con la scusa del nemico, in cui a scuola e sui media si lanciano campagne di comunicazione e programmi educativi che trasmettono una nozione meramente armata di difesa e di sicurezza".
Mi pare che la posizione di Mattarella abbia avuto molto più risalto mediatico rispetto a quella del papa. Potrei sbagliare, ovviamente, ma forse no. E in ogni caso non ci sarebbe da stupirsi, visto l'andazzo. Notevole, comunque, la menzione di Leone alla spesa per il riarmo "con la scusa del nemico". Una dichiarazione che mi sarei aspettato da un Barbero o un Santoro, non certo dal papa. Ma, come è noto, il primo, Mattarella, è guidato da (presunto) realismo politico, anche se ancora non è ben chiaro chi sia il nemico che ci minaccia, il secondo dal porgere l'altra guancia.
Non è una questione semplice, ma di certo è molto semplice porgere l'altra guancia, soprattutto se non è la tua ;-D
RispondiEliminaVero, il problema è capire chi ti potrebbe colpire una volta che l'hai porta, perché a oggi non è molto chiaro :-)
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