Confesso che, inizialmente, sentire apostrofare come cretino chi va a visitare paesi o città - nel mio piccolo a volte lo faccio anch'io - mi ha un po' spiazzato, per non dire infastidito. Poi, riflettendoci un po', mi sono reso conto che una certa dose di ragione Fabbri ce l'ha. Magari ha calcato un po' troppo la mano nel suo ragionamento, ma credo che i fondamenti siano condivisibili. Probabilmente il problema nasce dal fatto che noi, in genere, facciamo molta fatica a distinguere il viaggiare dal fare turismo, tendiamo a considerarle due attività analoghe, mentre invece sono profondamente differenti.
Comunque sia, mi sembra un ragionamento in grado di stimolare più di una riflessione. Se poi avete voglia di ascoltare la lezione per intero e non solo i cinque minuti che ho selezionato io, direi che le riflessioni aumentano esponenzialmente.
Viaggiare non è spostarsi. È dislocarsi. Perdere l’asse.
RispondiEliminaChi torna a casa identico a com’era… non è mai partito.
Io, per esempio, non so se ho mai viaggiato, ma di sicuro sono stato osservato da strade che non sapevano nulla di me.🙃
io mi ricordo quando a 8 anni andai a Venezia con i miei genitori. Fu un momento magico. Era il 1983 non c'erano cellullari, non avevamo la macchina fotografica e quindi i momenti più belli li ho impressi nella mente e non nella celluloide dei rullini.
RispondiEliminaForse quello fu un vero viaggio e forse in quel caso non ero un turista ma un viaggiatore.>
Ora scusami andrea ma mi dovrò assentare per un po' ho avuto un grave lutto in famiglia e non me la sento di scrivere altro. Almeno per ora.
Singolare (e inspiegabile?):
RispondiElimina"Questo video non è più disponibile perchè l'account You Tube associato al video è stato chiuso".
Oh perbacco, è sparito l'intero canale. Vabbe', è stato bello finché è durato :-)
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