martedì 22 luglio 2025

A parti invertite

La direzione della Reggia di Caserta ha deciso di annullare il concerto sinfonico che avrebbe dovuto essere diretto dal direttore d'orchestra russo Valery Gergiev, ritenuto politicamente troppo vicino a Putin. 

Stavo pensando che, se si usasse lo stesso metro, a direttori come Riccardo Muti non sarebbe permesso di dirigere in parecchi Paesi del mondo, dal momento che a partire dalla Seconda guerra mondiale in qua le guerre illegali iniziate da Paesi Nato si contano a decine: la guerra illegale contro l'Iran (1953); la guerra illegale contro l'Egitto (1956); la guerra illegale contro Cuba (1961); la guerra illegale contro il Vietnam (1964); la guerra illegale contro il Nicaragua (1981); la guerra illegale contro la Serbia (1999); la guerra illegale contro l'Iraq (2003); la guerra illegale contro la Libia (2011); la guerra illegale contro l'Ucraina (2014).

Si tratta, per capirci, di guerre scatenate in spregio al diritto internazionale e senza alcun mandato ONU con cui paesi sovrani sono stati invasi da Paesi Nato, esattamente come la guerra iniziata da Putin invadendo l'Ucraina. Stessa identica cosa.

Ci sarebbe poi da rimarcare come, sempre alla Reggia di Caserta, sia stato invece confermato - giustamente, intendiamoci - il concerto sinfonico diretto dal direttore israeliano Daniel Oren, che non risulta abbia mai detto alcunché nei confronti del genocidio dei palestinesi in corso.

14 commenti:

  1. L'arte, la cultura la scienza per me non hanno né confini né guerre, non credo che si possa boicottare tutto, se una "cosa" fa bene all'umanità

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    1. Boh, non so di preciso. In teoria l'arte e la politica andrebbero distinte, ma non è facile. Un artista israeliano che appoggiasse il genocidio dei palestinesi a me darebbe fastidio. Così come un artista russo che appoggiasse chiaramente l'invasione dell'Ucraina o la guerra cecena di alcuni anni fa iniziata dai russi.
      In linea di principio arte e politica andrebbero distinte, in realtà è molto difficile farlo.
      Diciamo che col post ho più che altro voluto mettere in evidenza il nostro doppio standard di valutazione e la nostra ipocrisia.

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  2. E pensare che la Picierno e De Luca sono dello stesso partito eppure non vanno d'accordo neanche tra di loro. De Luca approva, l'altra...
    Ma cosa ha fatto di tanto grave la Russia da essere così tanto boicottata? Con tanto di sanzioni?
    A mio parere si sta solo difendendo. Avere una NATO ai propri confini di casa non è piacevole.
    Kennedy e la crisi di Cuba dovrebbe insegnarci qualcosa...
    Risultato: la Russia prospera e a noi europei manco uno spettacolo di musica ci rimane. Mah..
    Buon pomeriggio vacanziero 💚👋

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    1. Quando parlo della crisi di Cuba, mi riferisco al 1962...l'america non digerì i missili sovietici a pochi chilometri dalle sue coste...

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    2. Esatto, nel '62 Kennedy fece, anche se in altri modi, quel che oggi fa Putin. Stesse finalità. Ma la nostra memoria storica è sempre stata molto corta.
      (Non sono più in vacanza, conunque grazie :-))

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  3. La cultura non può essere censurata, tutta questa ipocrisia, che si sono trasformate in nuove sanzioni per la Russia, mentre hanno paura d'Israele, che perpetra un genocidio da una vita.

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  4. Trovo questo fatto di una ignoranza culturale che mal di addice ad un Paese occidentale. Una ottusità mentale che non ci fa onore.

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  5. Annullare un concerto per motivi politici è sempre un gesto pericoloso. Ma se lo si fa selettivamente, allora è anche ridicolo.
    Valery Gergiev, vicino a Putin? Allora giù la scure, niente palco. Ma Daniel Oren, israeliano, può dirigere come se niente fosse, anche mentre a Gaza si contano i morti a migliaia. E Riccardo Muti? Lo vogliamo squalificare per tutte le guerre della NATO a cui l’Italia ha partecipato senza mandato ONU? Per l’Iraq? Per la Libia? Per la Jugoslavia bombardata a tappeto?
    Se l’arte è libera, lo è sempre. Se invece deve rispondere alla politica, allora almeno applichiamo la regola per tutti. Invece no. Abbiamo creato un algoritmo morale: se sei amico dell’Occidente puoi massacrare, invadere, torturare. Se sei russo, sei colpevole a prescindere. Se sei israeliano, sei intoccabile. Se sei palestinese, sei bersaglio.
    E qui veniamo al punto. Perché questo non è solo doppiopesismo. È il cuore del sistema occidentale: la convinzione di essere il centro morale, civile e militare del mondo, con il diritto implicito di decidere chi ha diritto alla compassione e chi merita l’estinzione. L’Occidente è l’unico vero male sistemico del pianeta. Non per ideologia, ma per i fatti.
    È l’Occidente che ha colonizzato, saccheggiato e disintegrato continenti interi in nome della civiltà.
    È l’Occidente che ha creato le guerre moderne per procura, destabilizzando ogni angolo del mondo che non si piegava.
    È l’Occidente che ha imposto il suo modello economico globale, affamando interi popoli, comprando governi, trasformando gli esseri umani in numeri di mercato.
    È l’Occidente che si commuove per Kiev e scrolla le spalle davanti a Sana’a, a Gaza, a Kinshasa.
    È l’Occidente che criminalizza il dissenso altrui e chiama “libertà” il proprio dominio.
    La vera tragedia non è la cancellazione di un concerto. È che anche l’arte, una delle ultime zone franche della coscienza, è stata ridotta a strumento di propaganda.
    Chi non canta nel coro dei vincitori viene silenziato.
    Chi osa ricordare che l’Occidente ha milioni di morti sulla coscienza, viene accusato di “relativismo morale” o peggio di “essere filo-Putin”.
    No. Questo non è relativismo. È verità.
    E quando la verità diventa scomoda, vuol dire che tocca nervi scoperti.
    Quelli dell’arroganza coloniale che ancora oggi, nel 2025, detta legge, decide chi è umano e chi no, e applaude a sé stessa mentre tutto brucia.

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  6. Concludo Andrea.

    Questo non mi vieta di dire che Putin è un criminale. Lo è per l’invasione dell’Ucraina, per la repressione interna, per le guerre in Cecenia, per il dissenso soffocato a colpi di carcere e veleni. Ma il punto è un altro: non si può combattere un criminale spalleggiandone cento.
    Denunciare Putin non assolve l’Occidente. Al contrario, se l’Occidente vuole ergersi a giudice del mondo, dovrebbe almeno guardarsi allo specchio e iniziare a processare sé stesso. Essere contro Putin non significa essere ciechi davanti alla NATO, a Israele, agli Stati Uniti, all’Europa coloniale travestita da democrazia esportatrice.
    Essere coerenti significa denunciare il potere ovunque si trasformi in dominio, violenza e disumanità. Senza bandiere.

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    1. Condivido in toto il fatto del doppiopesismo, e del resto ne scrivo da tempo. Voglio solo precisare, a scanso di equivoci, che io non sono contro l'occidente tout court. Io critico certi aspetti e certe politiche dell'occidente ma sono contentissimo di essere occidentale e di vivere in un paese dove, malgrado le innumerevoli magagne, c'è (ancora) possibilità di dire e scrivere ciò che si vuole. In Russia o in Iran non credo mi sarebbe permesso di tenere un blog come questo.

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    2. Andrea, capisco bene la tua precisazione, ma permettimi di chiarire che io non ho mai difeso la rappresaglia russa, né giustificato le logiche autoritarie di Mosca o di Teheran. Quello che contesto è la narrazione costruita qui, in Occidente, che usa l’indignazione selettiva come arma geopolitica, trasformando ogni crimine nemico in barbarie assoluta e ogni crimine amico in “errore strategico”. Io parlo dell’Occidente non come spazio geografico, ma come potere strutturale, che da secoli si regge su colonizzazione, saccheggio, destabilizzazione e dominio morale. Ed è proprio perché viviamo in una “democrazia” che ci viene detto, ogni giorno, cosa pensare, chi odiare, chi applaudire, e...cosa più grave, chi ignorare.
      La tua libertà di scrivere questo blog (e la mia di commentare) è un bene. Ma non è un’assoluzione.
      È il minimo sindacale con cui ci illudiamo di vivere nel migliore dei mondi possibili, mentre altrove muoiono sotto le bombe che noi finanziamo.
      E finché la libertà d’espressione resterà libera solo finché non tocca gli interessi veri, sarà sempre un lusso fragile, concesso dall’alto.
      In Russia chi parla contro il potere viene zittito.
      In Occidente viene normalizzato, ignorato o ridicolizzato.
      E non so cosa faccia più danni...

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    3. Concordo con te sul fatto che godere della nostra "libertà", come quella di chiunque di dire e scrivere ciò che vuole, non è un'assoluzione. Ma credo che qui entreremmo in un discorso piuttosto complesso che ha a che fare con la differenza tra libertà formale e libertà sostanziale o, se preferisci, democrazia formale e democrazia sostanziale. Non so se ne usciremmo facilmente :-)

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  7. Vero. Putin è un criminale ma l'occidente non è innocente. Anzi...
    Interessanti i tuoi due commenti. Grazie. 👋

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    1. Anche il tuo commento è veritiero. Ho avuto un'altra base oltre a quella di Andrea per scrivere il mio commento. Grazie a te👋

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