sabato 28 dicembre 2024

Cecilia Sala

La frase ricorrente sui social, ma anche fuori, riguardo alla vicenda di Cecilia Sala è, pur con varie sfumature, che se l'è cercata. Un classico. È successo per la speleologa intrappolata sottoterra nel bergamasco un paio di settimane fa, per i due sfortunati alpinisti sul Gran Sasso e si potrebbe continuare. Al "se l'è cercata" segue immancabilmente "chi paga?" per i soccorsi. Ai latori di queste domande, ovviamente, non vale neppure la pena rispondere. 

Per quanto riguarda Cecilia Sala, invece, spero che venga quanto prima liberata e restituita ai suoi affetti, anche se scrive per Il Foglio, giornale che non utilizzerei neppure per incartare il pesce. Sembra incredibile dover puntualizzare questa cosa, ma leggendo i commenti sui social alla vicenda, si scopre come sia purtroppo necessaria. 

Prima vengono la persona e i suoi diritti, poi ciò che scrive, pensa o dice, sul quale si può concordare oppure no. Nel (quasi) 2025 occorre ancora spiegare queste cose.

9 commenti:

  1. Concordo con il tuo pensiero.Buon anno

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  2. Ma è possibile che la gente sia così stupida (o in mala fede)? Cosa vuol dire "se l'è cercata", Sala era là per lavorare. Sarebbe come dire che se mi investono me la sono cercata solo perché ho osato attraversare la strada.
    Inoltre c'è il sospetto che là abbiano messo le mani sul primo Italiano disponibile per avere merce di scambio nella faccenda dell'iraniano da estradare in USA. Mi sa che Sala era nel posto sbagliato al momento giusto...

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    1. I social sono le specchio di come ragiona tanta gente ed è sconfortante vedere in giro tanta pochezza sia morale che intellettuale. Viene quasi da rassegnarsi a questo declino.

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  3. Pare che al Giornale stia particolarmente antipatica Cecilia, sebbene scriva anche sul Foglio. Non si spiegano se non con l’antipatia certe sue uscite inopportune e offensive: la pubblicazione di vecchie esternazioni della Sala sui due maro’ quando erano detenuti in India, con un commento acido tipo chi la l’aspetti. E sul numero di oggi il Giornale rincara la dose sostenendo che se l’è cercata, dimenticando che compito del giornalista è andare dove le cose vanno male, guerre, dittature, rivoluzioni, a rischio anche della propria incolumità.
    massimolegnani

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    1. Vabbe', stiano parlando del Giornale, non è che si possa pretendere chissaché.
      Ciao Massimo.

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  4. Un classico. Perché sono donne e in quanto tali dovrebbero occuparsi di ben altro piuttosto che fare la speleologa e la giornalista se poi ci sono problemi. Il patriarcato travestito da buonsenso. Un classicone, ormai.

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