sabato 3 settembre 2022

Il babau

Vorrei fare notare a Enrico Letta che non è continuando a evocare lo spettro dei fascisti al governo che si vincono le elezioni. Le elezioni si vincono coi programmi, ascoltando le istanze delle persone, parlando a chi ancora crede in una certa sinistra di redistribuzione del reddito, progressività fiscale, politiche del lavoro che rimettano l'uomo prima del mercato, di sostenibilità, di temi scomodi come la decrescita, di diritti.
Il babau, in certi racconti di Stephen King, si nascondeva di notte negli armadi delle stanze al buio di certi bambini impauriti, e continuare a lanciare ultimatum, chiedendo di scegliere tra noi e il babau, è il modo migliore per fare vincere il babau.

6 commenti:

Pier ha detto...

non sono sicuro che Letta legga questo blog, ma sono sicuro che ci siano altri con i tuoi stessi dubbi, viene solo da chiedersi se invece sia una strategia di partito...

Gas75 ha detto...

Anche la scorsa campagna elettorale si è giocata molto più sul contrasto e l'accusa, specie nei dibattiti televisivi, che sui programmi elettorali. E il teatrino non si è mai fermato, perché all'italiano medio va bene così.
Ma non si parlò, un tempo, di armarci di forconi? 🤔

Andrea Sacchini ha detto...

Se è una strategia di partito, e può anche essere, temo sarà largamente fallimentare.

Andrea Sacchini ha detto...

Sì, se ne parlò, ed è un discorso che ciclicamente ritorna. Ma i forconi sono sinonimo di rivoluzione, e in Italia abbiamo ancora tropo benessere per pensare di fare rivoluzioni.

Gas75 ha detto...

Benessere? Dillo a chi lavora 8 ore al giorno ma ha una famiglia che vive sotto la soglia della povertà. Io gestisco due corsi di formazione in parallelo, ma se avessi una famiglia dovrei attingere ai miei risparmi per sopravvivere: non è questo il mio concetto di benessere...
Vanno dirottati i soldi dei vitalizi e degli stipendi dei politici verso le famiglie meno abbienti, va ridotto il gap tra ricchi e poveri, sia in termini di quantità che di "conto in banca". A quel punto potremo parlare di benessere, ma forse è tutta utopia perché chi sta realmente bene detiene anche il potere decisionale, alla faccia della democrazia e della sovranità del popolo.

Andrea Sacchini ha detto...

Per benessere intendo dire che, mediamente, il nostro è un paese dove il benessere è ancora largamente diffuso. Poi, approfondendo l'analisi, è vero che la povertà e le difficoltà economiche avanzano, ma gran parte della popolazione italiana, specialmente quella che era giovanissima negli anni del boom economico, continua oggi a vivere in maniera piuttosto agiata. E i paesi che vengono dal benessere e che ancora me godono, difficilmente fanno rivoluzioni.
Per quanto riguarda le otto ore, io sono da sempre un operaio da otto ore al giorno che ha tirato su una famiglia di quattro persone all'insegna del "tanti presi, tanto spesi", passando periodo in cui ho avuto difficoltà anche a pagare le bollette. Diciamo quindi che sono uno di quelli che, all'occorrenza, se ci fosse da fare una rivoluzione...

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