sabato 24 settembre 2022

Al voto?

Quindi, domani si vota. Ma come? Molti saranno probabilmente già sicuri, molti altri no. Io sono tra questi ultimi. L'unica certezza che ho è che non voterò a destra, e non solo perché la destra, storicamente da sempre sinonimo di negazione di diritti, non mi ha mai rappresentato e non ho mai voluto averci niente a che fare, ma anche perché, oggettivamente, ci vogliono un certo coraggio e un certo stomaco a votare questa destra, imperniata su una piccola donnetta perennemente urlante (e chi urla lo fa sempre per coprire l'inconsistenza dei propri argomenti) e un ridicolo figuro senza arte né parte e da sempre privo di uno straccio di visione o ideale che non siano quelli del consenso immediato (sul padrone di Forza Italia non ho niente da dire: per decenza non parlo di cadaveri).

Non voterò neppure il duo Calenda-Renzi, qui più per una forma di idiosincrasia nei confronti del secondo che per altro. E non mi si venga a dire che non è serio non votare un politico solo perché sta sulle balle: è un'argomentazione che si demolisce facilmente in dieci secondi.

Non credo voterò neppure i Cinquestelle, anche se alcuni punti del loro programma li condivido.

Alla fine, dopo aver letto un compendio dei programmi di tutti i partiti che si presenteranno alle elezioni di domani, la mia scelta cadrà su un partito della rosa PD, Possibile, Sinistra Italiana/Verdi. E qui si presenta l'eterno dilemma: voto utile (PD) o voto inutile (gli altri due)? Non so. I punti programmatici che sento a me più affini sono quelli del partito capitanato da Civati e da quello capitanato da Fratoianni, tra le altre cose perché sono gli unici due ad aver inserito prioritari riferimenti alla crisi climatica, forse la più grave emergenza planetaria attualmente in corso, snobbata da tutti gli altri partiti.

Salvo grosse e improbabili sorprese, il governo che uscirà dalle urne sarà guidato o dalla donnetta urlante o dal ridicolo figuro senza arte né parte, quindi io sarei tentato dal voto inutile ma ideologicamente e programmaticamente  a me più affine. Ma, ripeto, non ho ancora deciso, probabilmente lo farò all'ultimo momento quando avrò la matita in mano.

Ho scritto in passato, su queste pagine, che non sarei andato a votare per tutta una serie di motivi, efficacemente illustrati l'altro ieri da Diciotto Brumaio. E la tentazione di starmene a casa in compagnia di un libro è tanta. Ma ci andrò, se non altro per poter dire di non avere responsabilità nella tragedia in arrivo.

19 commenti:

  1. Andrò a votare e ho le tue stesse perplessità avendo le tue stesse preferenze. Deciderò dopo aver parlato tra poco con alcuni amici.

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  2. Andrò sicuramente a votare ma, come te, sono molto confusa.
    Deciderò con la matita in mano.

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    1. Temo che la confusione sia abbastanza generalizzata, e credo non saranno pochi quelli che decideranno all'ultimo minuto dentro la cabina elettorale.

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  3. Anch'io avevo inizialmente pensato al voto utile, poi ho deciso che preferisco votare per un partito che, almeno sulla carta, ha un programma che condivido, e vada come vada (male, probabilmente).

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    1. Temo male, sì. Speriamo che abbia ragione il sempre saggio Guccini: "Vogliono la Meloni? Diamogliela, tanto durerà poco" :-)

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    2. Questa idea che il probabile governo Meloni sia destinato a durare sei mesi, massimo un anno, è abbastanza ricorrente. E fin qui dico "magari". Il problema è che in seguito alla crisi potrebbero prefigurarsi scenari tutt'altro che auspicabili, tipo un governo tecnico che si insedia per porre rimedio ai disastri del governo Meloni imponendo misure da "lacrime e sangue", la destra che aizza l'elettorato contro i tecnici "cattivi", e alle successive elezioni vince un'altra volta, forse ancora più nettamente.

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    3. Scenario possibilissimo (e già visto e rivisto). Però dài, ogni tanto proviamo anche ad accantonare la legge di Murphy :-)

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    4. Quali tecnici? Mister Drago?
      Per piacere.

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  4. Se anziché il PD voti un partito che è in coalizione col PD, non mi pare che il tuo voto risulti inutile; probabilmente lo sarebbe se votassi, che so, Italia sovrana e popolare che "corre" da sola con ben poche possibilità di superare la soglia di sbarramento. Ho pensato che potesse interessarti il parere di un personaggio che stimi e apprezzi molto (qualora non dovessi riuscire a leggere l'articolo, esistono delle estensioni per aggirare il paywall).

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    1. Cavolo, interessantissimo. Grazie! Vedo di riuscire a bypassare in qualche modo il paywall :-)

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  5. Per me non esistono voti inutili. Io do la mia preferenza. E' un mio diritto e un mio dovere. Se poi sono in una esigua minoranza che non sarà rappresentata... amen.
    Magari sarà proprio la conseguenza del fatto che molte persone pensano che il proprio voto sia inutile (in genere non sono mai quelli di destra).

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    1. Il concetto di voto inutile è polisemico, e io lo intendo come non utile a raggiungere un determinato scopo. Esempio. A me piace il programma di un piccolo partito di sinistra fortemente a rischio di non superare la soglia di sbarramento e non coalizzato con nessuno. Se lo voto, il mio non sarà un voto utile per cercare di battere la destra, ma sarà un voto "idealista", diciamo così. Piacerà quindi a me perché il suo programma lo condivido, ma sarà inutile dal punto di vista dell'efficacia per tentare di battere la destra.
      Poi, intendiamoci, va benissimo che uno scelga di votare un partito perché ci si rispecchia, eh? Anzi, tanto di cappello.

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  6. Sacrosanto, ognuno voti chi vuole.

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  7. Con l'attuale legge elettorale il nostro voto è inutile perché partiti avversari si alleano dopo il voto pur di andare al potere, è successo e non vedo perché non debba succedere ancora.
    E non riesco più a credere a nessuno di loro, beninteso che comunque mai ho votato Lega e mani voterò chi si allea o si è alleato a un partito che storicamente ha offeso mezza Italia ma ha la faccia tosta di venire al sud a elemosinare voti strumentalizzando i "disagi" da immigrazione.
    Né sono disposto a dare preferenza a chi ha accolto traditori che sono passati da un partito all'altro, come se fossero atleti che passano da una squadra all'altra perché un contratto è scaduto e la società non è disposta a rinnovarlo: dove sta la coerenza nei propri ideali? Se ce l'abbiamo noi popolo, perché chi ci rappresenta si vende come una zoccola di basso bordo.
    Qualcuno ha belle idee, anche ambientaliste, ma oramai io voglio i fatti, dato che quando gli fa comodo, le leggi le fanno senza averle prima promesse!

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  8. Ciao, Andrea. Io ho votato intorno alle 10 e 45. Con mia grande sorpresa, al seggio, fra gli scrutatori, c'era un noto politico locale di FI.
    Io mi sono turata il naso e ho messo la croce. Al pensiero di quello che ci aspetta fra poco, ho scelto di non stare a casa, giusto per non sentirmi responsabile di quanto accadrà. Ma non è che ballo per l'entusiasmo.
    Infine, anche se non sono grillina, spero comunque che Conte oltrepassi il 10%, perché è una persona che non mi dispiace e, in questo momento, ha scelto una linea politica netta e chiara. Considerando la forza della destra in Italia, ben vengano le voci discordanti.

    Buon voto, Andrea. :)

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    1. Io sono appena tornato. Avevo provato a metà mattinata ma ho rinunciato per la lunga fila (avevo le patate nel forno :-)). Comunque sono rimasto sorpreso dalla ressa che ho trovato. Chissà, magari è un buon segno.

      Ciao, Romina :-)

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