domenica 1 aprile 2018

Stazione spaziale

La faccenda della stazione spaziale cinese che stanotte si disintegrerà al contatto con l'atmosfera è l'emblema, uno dei tanti, di come è fatto il giornalismo italiano, e cioè un concentrato di sciocchezze scientifiche, pressappochismo, paranoia e sensazionalismo gratuito.

E se qualcuno - molti? Pochi? Chissà... - si è fatto abbindolare credendo che ci fosse davvero una qualche probabilità di beccarsi un rottame spaziale cinese sul cucuzzolo, beh, vuol dire che l'esistenza di questo tipo di giornalismo è più che giustificata.

5 commenti:

  1. Questo commento è stato eliminato da un amministratore del blog.

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  2. Questi rottami spaziali potevano finire sulla crapa di qualcuno di questi giornalist... ah, no, giornalai! Che sfiga: hanno mancato il colpo.

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  3. Ho chiesto a mia cugina cosa pensasse di tutto questo marasma sulla stazione spaziale cinese.
    Ha alzato gli occhi dal suo smartphone da 750 euro inebetita, mi ha guardato e ha detto: "tipo, non lo so..tipo, ma quella americana..tipo...".
    No quella cinese, faccio io, hai presente la Cina? "tipo..ma è uno Stato americano...tipo?".
    non dico nulla, la lascio al suo prezioso smartphone da 750 euro.
    NOn c'è nulla da dire.

    Adal

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