lunedì 4 dicembre 2017

4 dicembre, e siamo ancora tutti vivi

È passato un anno da quando il terrorismo mediatico di stampo renziano aveva pronosticato, in caso di vittoria del No, ogni sciagura possibile e immaginabile, ma le tanto temute cavallette non sono arrivate, gli investitori esteri bene o male osano ancora avventurarsi al di qua delle Alpi, lo spread è buono lì nei suoi parametri di sempre, mentre il PIL - qui Confindustria aveva preconizzato cadute tipo i gravi che Galileo si narra lanciò dalla Torre di Pisa - pare sia addirittura in risalita.

Erano tutte balle, insomma, tipo quella che lui e il suo entourage si sarebbero tolti di torno in caso di sconfitta. Sono ancora tutti lì, come se niente fosse successo, una disgrazia, questa sì, che assomma in sé tutte quelle che non si sono verificate.

3 commenti:

  1. Guarda, io avevo tutta l'intenzione di votare per il centrosinistra alle prossime elezioni, come del resto ho sempre fatto, e come ritengo più che mai doveroso considerati i sondaggi che vedono in vantaggio il centrodestra e il M5S (rispetto ai quali il PD mi appare come il famoso "meno peggio"). Ma l'appello di Renzi al "popolo del sì" - io al referendum ho votato no con estrema convinzione - sta facendo vacillare il mio proposito...

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  2. Detesto Renzi da quando, appena insediato come Presidente del Consiglio, la prima cosa che fece fu stipulare col tipo delle cene eleganti il patto del Nazareno, quando, fino al giorno prima, strillava ai quattro venti che una volta la governo il primo a essere rottamato sarebbe stato Berlusconi. Mai sopportato la sua supponenza, la sua arroganza, il suo atteggiarsi a bulletto di periferia, per non parlare della sua politica. Non voterò sicuramente questo PD, anzi, non so neppure se andrò alle urne.

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  3. Non posso darti torto... ma astenersi e affidare al voto altrui il destino del Paese è un'opzione che non ho mai contemplato.

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