sabato 16 dicembre 2017

Famiglia Cristiana in crisi

Mi spiace che Famiglia Cristiana se la passi male, anche se linea editoriale e contenuti sono da tempo quanto ci sia di più lontano da me. Mi spiace perché con quel settimanale lì ci sono cresciuto, e quindi se dovesse chiudere sarebbe un po' come se un pezzo della mia giovinezza se ne andasse con lei.

Dovete sapere - non sono sicuro che di questa cosa ai miei trentadue lettori freghi qualcosa, ma pazienza - che da bambino, essendo cresciuto in una famiglia gravemente cattolica, per lo meno da parte di madre e madre di madre, la domenica si andava a messa, e in fondo alla chiesa, accanto alla cassetta per le offerte, c'era un tavolino su cui erano impilate le copie di Famiglia Cristiana, che chi voleva poteva tranquillamente prendere e portare a casa.

Naturalmente mia madre ne prendeva sempre una copia. Siccome in casa era considerato una sorta di settimanale sacro, una volta letto non è che poi si buttasse via, scherziamo?, sarebbe stato un gesto sacrilego, e quindi le suddette copie venivano accuratamente conservate impilate sul tavolino della sala, perlomeno finché la pila raggiungeva altezze che pregiudicavano la stabilità della stessa.

Io all'epoca avevo già il mio bel da fare con Topolino, Tex Willer, Zagor, Alan Ford, Skorpio, Diabolik e compagnia bella, ma spesso, preso dalla curiosità, mi mettevo a sfogliare anche qualche copia di Famiglia Cristiana. Certo, accostare il settimanale ufficiale della Chiesa Cattolica a Diabolik potrebbe - questo sì - sembrare sacrilego, ma a quell'età il concetto di sacrilegio era ancora di là da conoscere e comprendere.

E insomma, leggevo spesso 'sta benedetta Famiglia Cristiana, e quando la prendevo in mano sapevo subito dove andare; ad esempio nella penultima pagina, dove c'era l'angolo delle vignette e del buon umore. Nella seconda pagina, invece, c'era l'angolo del direttore che risponde, che se non ricordo male all'epoca si chiamava don Zega o qualcosa del genere. Me lo ricordo perché quel nome lo accostavo per assonanza a Don Zaucker, uno dei cattivi del cartone animato Goldrake.

Praticamente, il direttore del settimanale don Zega sceglieva ogni settimana una lettera tra tutte quelle che gli inviavano i lettori e la pubblicava corredata della sua replica. Gli argomenti, da quel poco che mi ricordo, riguardavano problemi di povertà nel mondo, fame, dubbi dei lettori in materia di fede ecc. Diciamo, insomma, che tutto sommato era un giornale che sfogliavo volentieri.

Ecco perché un po' mi spiacerebbe se dovesse abbassare la saracinesca. Sarebbe un po' come se smettessero le pubblicazioni di Diabolik e tutti gli altri. Tutti pezzettini di un periodo della mia vita in cui la preoccupazione più grossa che avevo poteva essere un compito in classe il lunedì mattina. E vabbe', alla fine tutto passa e tutto se ne va.

2 commenti:

  1. Andrea, Don Zaucker era il cattivone di Daitarn III e non di Goldrake. Era un individuo con il cervello scoperto, in bella vista, racchiuso solo da una specie di teca trasparente. Faceva venire i brividi e non parlava: quando avvertiva l'esigenza di esprimersi, gli si illuminava la teca col cervello e Coros, la donna coi capelli rossi che lo affiancava, ne traduceva in parole il mirabile pensiero. :D :D

    A parte ciò, mi spiace per "Famiglia cristiana". Non era un brutto settimanale.

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  2. Grazie della precisazione, Romina. Adesso che ci penso bene, sì, è vero, Don Zaucker era il cattivone di Daitarn III. Curioso che abbia preso questo abbaglio. E dire che ero un grande fan sia di Goldrake che di Daitarn, si vede che l'età che avanza comincia a giocare qualche scherzo :-)

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