martedì 11 aprile 2017

L'irrazionalità troppo palese del cristianesimo

Certo, come ho fatto a non pensarci prima? Il successo del cristianesimo in generale, e del cattolicesimo in particolare, ma in fondo di ogni religione, sta tutto nell'enorme mole di irrazionalità di cui è intriso. Un'irrazionalità talmente evidente da non risultare immediatamente e facilmente intelligibile. Un po' come quando si mette sottosopra mezza casa in cerca degli occhiali e poi ci si accorge di averli indosso. Prendete la faccenda della salvezza, ad esempio. Se Dio, ovviamente supponendo che esista come lo intendono i tre monoteismi, avesse davvero voluto salvarci - salvarci da cosa, poi? - che bisogno avrebbe avuto di mettere in campo una sceneggiata macabra e dai tratti grandguignoleschi come quella che sappiamo? Ci salvava a tutti e buonanotte al secchio. Che poi, scusate, non mi risulta che la valenza salvifica della fede nel tipo della croce abbia effetto retroattivo, quindi che ne è stato di tutti quelli che sono vissuti prima di lui e che, giocoforza, non hanno avuto la possibilità di ascoltare la buona novella (stiamo presumibilmente parlando di qualche miliardino di individui)? Un colpo di spugna? Tana libera tutti?
E anche 'sto benedetto Dio, possibile che abbia una tale quantità di tempo e di energie da perdere con noi? No, dico, avete presente cosa siamo nell'universo? Niente. Siamo un piccolo punto che ruota attorno a una stella in un posto (la Via Lattea) che di stelle come il Sole potrebbe contenerne dai duecento ai quattrocento miliardi. Quattrocento miliardi di soli solo nella nostra galassia, quindi, e tutto questo tenendo conto che si calcola esistano cento miliardi di galassie nel solo universo osservabile. Ecco, in tutta questo spazio sconfinato, di cui non riusciamo neppure a calcolare le dimensioni, c'è il nostro essere nulla, che un qualche dio evidentemente con niente di meglio da fare avrebbe così a cuore da essersi inventato tutta la sceneggiata di cui sopra, per salvare gli abitanti del famoso puntino da qualcosa che tra l'altro deve aver per forza inventato lui.
E andiamo, su.

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