sabato 2 gennaio 2021

Quando toccherà a me?

Camminando, mi accorgo che davanti ai cartelloni lungo la strada a cui vengono affissi gli annunci funebri c'è sempre gente, c'è sempre qualcuno interessato a sapere chi è passato a miglior vita. Mi chiedo sempre perché. Sicuramente per sapere se se n'è andato qualche conoscente, magari qualche lontano parente. Ma sono convinto che molti, guardando quegli annunci, pensano al giorno in cui su quel cartellone ci saranno loro e altri passanti leggeranno della loro dipartita.

4 commenti:

Andrea Consonni ha detto...

Recentemente ho scoperto che è morta un'anziana che conoscevo da qualche anno. Viveva sola e isolata e mi aveva detto di non essersi mai sposata e di avere avuto figli e invece dall'annuncio funebre ho scoperto che aveva tre figlie e anche nipoti.

giorgio giorgi ha detto...

Interessante la tua riflessione. La morte che facciamo uscire tutti i giorni dalla porta può tornare dalla finestra nei modi più inconsci e questo potrebbe essere uno...
Ma può anche esserci la soddisfazione di pensare: è toccato a lui, a loro, io invece sono ancora vivo!

Andrea Sacchini ha detto...

Capita spesso di leggere, nelle cronache, di anziani che muoiono soli, specie nelle grandi città. Triste realtà della nostra società.

Andrea Sacchini ha detto...

La morte che facciamo uscire tutti i giorni dalla porta.
Sì, è così, viviamo in una società che rifiuta la morte, la allontana, non la accetta. In generale, rifiuta il concetto di finitezza della vita, di cui si parlava anche sul tuo blog.
E sì, leggere su un cartellone i nomi di chi se n'è andato può rappresentare anche una forma di soddisfazione, perché no?

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