sabato 30 gennaio 2021

Cosa hanno mai fatto gli ebrei?

Ho appena terminato questo pregevole saggio scritto dallo storico Roberto Finzi. Come si desume facilmente dal titolo, il libro smonta, alla luce della storia, l'imponente mole di accuse (infondate) che nel corso dei secoli sono state rivolte agli ebrei, tra cui quella principale di deicidio, per poi passare all'altrettanto nota accusa di essere usurai e tutte le altre a seguire. Il libro è godibile non solo perché molto istruttivo, ma anche perché adotta la tecnica narrativa del dialogo, nel caso specifico tra un nonno (che sa molte cose) e la nipotina decenne che lo interroga.

Accanto all'opera di "debunking" dei maggiori pregiudizi, luoghi comuni e bufale che circolano da un paio di millenni sul conto del popolo eletto, il libro è interessante anche perché, seppur per sommi capi, ne narra la storia, a partire dalla diaspora, iniziata con la distruzione del tempio di Gerusalemme nel 70 dopo Cristo ad opera dei romani, fino ai giorni nostri.

Tra le cose più interessanti che ho scoperto, di cui non ero a conoscenza, una riguarda il termine antisemitismo. Scrive a tal proposito l'autore: "La parola antisemitismo ha sempre avuto, e ha, effetti terribili. Ma è, per così dire, una parola falsa. Le caratteristiche che attribuisce agli ebrei sono infondate, ma soprattutto è basata su uno stravolgimento del senso dell'espressione semita. Quest'ultimo è un termine che non si riferisce ad alcuna presunta "razza". È una parola creata, anch'essa abbastanza di recente, dagli studiosi che cercano di capire le origini delle lingue e i loro legami individuando, per così dire, le loro "famiglie". Poi l'aggettivo è stato usato per indicare il complesso di popoli che parlavano queste lingue, tra cui il siriaco, l'aramaico, l'arabo, l'ebraico e il fenicio [...] Due osservazioni, allora: come si fa a essere anti, cioè contro, delle lingue. E poi: se ci si proclama antisemiti si è contro una serie di popoli, a cominciare dagli arabi, e non solo nemici degli ebrei."

Un altro interessante aspetto che ha a che fare con gli ebrei riguarda la cosiddetta ghettizzazione, ossia la reclusione in quartieri e in centri da cui non era loro permesso uscire. Questa odiosa pratica fu "ufficializzata" per la prima volta da un editto papale promulgato nel 1555 da papa Paolo IV, editto nel quale si ordinava che gli ebrei vivessero "in un'unica zona". Insomma, ben prima che arrivasse Hitler fu la chiesa a cominciare l'opera. 

Tra l'altro, sempre a proposito di ghetti, è molto curiosa l'origine del termine. Molto probabilmente, scrive sempre Roberto Finzi, il termine nasce con l'istituzione del primo ghetto a Venezia, che fu allestito in un luogo dove precedentemente vi era una fonderia pubblica in cui si costruivano cannoni. La colata di metallo fuso con cui venivano forgiati era chiamata dai veneziani gèto (getto), che gli ebrei di origine tedesca pronunciavano ghèto. Da cui, appunto, ghetto.

L'autore, ultimata la sua opera di sbufalamento dei pregiudizi sugli ebrei, chiude questo interessantissimo saggio ribaltando la domanda iniziale Cosa hanno mai fatto gli ebrei? in Cosa, ancora oggi, molti pensano che abbiano fatto gli ebrei?

12 commenti:

Enri1968 ha detto...

Interessante.
L'hai mai visitato il ghetto a Venezia?

Franco Battaglia ha detto...

Il pregiudizio tra i mali più antichi del mondo.

Andrea Sacchini ha detto...

No, purtroppo. Sono stato a Venezia anni fa ma non l'ho visitato.

Andrea Sacchini ha detto...

Da sempre, purtroppo.

MAX ha detto...

Che cosa non hanno mai fatto ...questo mi chiedo spesso.
E ti dirò che in un documentario sulla Shoah ho avuto pure la risposta ma non credo mi abbia soddisfatto perché tutt’ora non la ricordo.
Non so se mi sbaglio ma a volte dare dell’ebreo a qualcuno è come dirgli che non ha un cuore da leone.
Chiaro che io non ho mai usato questi aggettivi per denigrare qualcuno.
Ma una cosa non l’ho mai capita : perché hanno sempre accettato quasi passivamente quello che gli stava capitando , perché così remissivi?
Chissà se questo saggio può darmi le risposte che cerco.
Secondo te?
Ciao Andrea

Andrea Sacchini ha detto...

Non so, a me non sembra che da parte loro ci sia stata una passiva accettazione delle discriminazioni e delle sopraffazioni di cui sono stati vittime nel corso dei secoli. E comunque, dove anche ci sia stata, credo che la causa sia da ricercare nell'impossibilità pratica di poter reagire.
Negli anno Trenta e Quaranta del secolo scorso, ad esempio, quando Hitler, dopo essere stato nominato cancelliere e un anno dopo aver instaurato la dittatura nazista, emanò i primi provvedimenti restrittivi contro gli ebrei, che erano in sostanza i prodromi di ciò che sarebbe successo nei campi di sterminio, gli ebrei erano malvisti praticamente in ogni paese d'Europa, e quasi tutti i paesi europei, sulla scia della Germania nazista, misero in campo provvedimenti persecutòri nei loro confronti. Chiaro che quando una comunità che già di per sé è frammentata, ed è presente in piccoli gruppi in posti diversi, difficilmente può reagire alle ostilità di un continente intero. Chi poteva, scappava negli USA o in America latina o in altri posti, chi non aveva questa possibilità aveva ben poche alternative alle conseguenze delle persecuzioni.

andrea ha detto...

Io sto ancora malissimo nel constatare come ancora oggi qualcuno pensi che gli ebrei fossero (e siano) solo banchieri e usurai. Basti pensare a tutte quelle famiglie poverissime sterminate nei paesi dell'Est quando arrivarono i nazisti o che finivano in balia dei pogrom. Una parte della famiglia di una mia cara amica di fede ebraica era poverissima e alcuni di loro (i maschi) riuscirono a salvarsi solo perché riuscirono a emigrare prima dello scoppio della guerra. In uno degli ultimi libri che ho letto "Il re di Varsavia" si rappresenta proprio l'universo del mondo ebraico che comprendeva poveri, prostitute, criminali, boxeur, lavoratori, rabbini. Insomma un universo composito.

Andrea Sacchini ha detto...

Sì, è così. Purtroppo i pregiudizi, una volta che attecchisono, sono durissimi da mettere in discussione.

Angela ha detto...

un saggio che non conoscevo, lo cercherò; trovo anch'io molto interessante il passaggio sull'origine del termine antisemitismo!

Andrea Sacchini ha detto...

Io l'ho trovato qualche giorno fa in edicola, può darsi che lo trovi ancora.

Angela ha detto...

Ah bene, grazie per la dritta!!

Fedora Rigotti ha detto...
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