mercoledì 8 maggio 2019

Non è mai morto, il fascismo

Le manifestazioni neofasciste, che quasi giornalmente vengono riportate dalla stampa in ogni angolo dello stivale, dimostrano che il fascismo non è mai morto. Probabilmente è sempre rimasto latente, in ombra, in attesa che arrivassero tempi maturi per uscire fuori e palesarsi. Di qualche rigurgito, anche nei tempi passati, ogni tanto si aveva notizia, magari nelle cronache locali, in località minori, e con i partecipanti sul chivalà, in qualche modo timorosi di una possibile riprovazione collettiva.

Ora gli argini credo che siano definitivamente caduti. Le manifestazioni, affollate, avvengono alla luce del sole e in grandi centri - Roma e Milano, ad esempio, solo per citare i casi più recenti. Teste rasate (rigorosamente vuote), braccia alzate, passo dell'oca, svastiche e croci uncinate sulle giacche. Sarà il sempre maggiore disagio economico e sociale, sarà che un governo palesemente filofascista ha autorizzato chi aveva ancora qualche remora ad abbandonarla e uscire allo scoperto. Non lo so cosa sarà, so solo che tutto questo non mi piace.

2 commenti:

Sabina_K ha detto...

Il fascismo cova in questa nazione, che nazione non è mai stata, che si è improvvisata solo appresso all'arruffa-popolo di turno.
Non mi piace, scrivi, e come non dirsi d'accordo?
Tranne poi chiedersi con angoscia se siamo parte di questa nazione per come la vediamo.
Io spesso vorrei essere "altro"...

Andrea Sacchini ha detto...

Anch'io vorrei essere "altro". Umberto Galimberti, in una conferenza, disse che le nazioni progrediscono a partire dal livello culturale. Io vorrei vivere in una nazione così, una nazione che grazie alla cultura spazzasse via tutto il brutto che c'è.

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