domenica 19 maggio 2019

È sempre emergenza

La replica del Viminale alle osservazioni dell'Europa in merito al decreto sicurezza bis, al netto di quel patetico invito a pensare al Venezuela, invito perfettamente all'altezza del trogloditico livello comunicativo di questo esecutivo, contempla due aspetti. Uno riguarda le sanzioni. Dicono quelli del Viminale: "È singolare che l'Alto Commissariato per i Diritti Umani non si fosse mai accorto che la multa per chi favorisce l'ingresso non autorizzato di immigrati fosse già presente da tempo nell'ordinamento italiano". In effetti, l'articolo 12 del T.U. sull'immigrazione, recita: [...] "...chiunque, in violazione delle disposizioni del presente testo unico, promuove, dirige, organizza, finanzia o effettua il trasporto di stranieri nel territorio dello Stato ovvero compie altri atti diretti a procurarne illegalmente l'ingresso nel territorio dello Stato [...] è punito con la reclusione da uno a cinque anni e con la multa di 15.000 euro per ogni persona". Peccato che a questo comma ne segua un altro, che naturalmente il ministero diretto dal felpato si guarda bene dall'evidenziare. Questo: "Fermo restando quanto previsto dall'articolo 54 del codice penale, non costituiscono reato le attività di soccorso e assistenza umanitaria prestate in Italia nei confronti degli stranieri in condizioni di bisogno comunque presenti nel territorio dello Stato". Ora, una nave umanitaria o militare che salva in mare dei naufraghi in quale tipologia rientra? Se non si passano i pomeriggi a guardare la D'Urso in tv è facile capirlo, no?

Altro aspetto. Dicono sempre quelli del Viminale: "Il Dl Sicurezza bis è necessario, urgente e tecnicamente ineccepibile". Che sia tecnicamente ineccepibile non sta all'estensore affermarlo, ma sta semmai a organi terzi: Parlamento, Quirinale, Consulta, Magistratura ecc. ed è noto come più di una perplessità filtri già dall'entourage di Mattarella. Per quanto riguarda "necessario" e "urgente", fateci caso: l'urgenza, o l'emergenza, sono delle costanti che vengono sempre sbandierate come viatici per agevolare il parto di provvedimenti eufemisticamente discutibili. Hanno chiuso i porti (non sono chiusi, come ognuno può constatare da sé, ma facciamo finta di sì per agevolare le menti semplici) perché ci raccontavano e ci raccontano che avevamo un'emergenza immigrazione (falso, basta guardare i dati); hanno fatto la legittima difesa perché, ci dicevano, c'era l'impellente necessità che ognuno potesse difendersi in casa propria, una priorità per tutti gli italiani. Bene. Sapete quanti processi penali si celebrano ogni anno in italia? Più di tre milioni. Sapete quanti di questi hanno per oggetto l'eccesso di legittima difesa? Undici, ma non in un anno, i dati dicono infatti che quegli undici sono spalmati sul quadriennio 2013/2016. Capite bene che la legittima difesa è un'emergenza, no? Emergenza a cui, oltretutto, si è rimediato con una legge che ha molto di mediatico e ben poco di sostanziale, dal momento che la famosa difesa, ora - dicono - sempre possibile, rimane invece sempre proporzionata all'offesa e questa proporzione deve sempre essere valutata da un giudice, esattamente come prima. Ma il bello di questo paese è che ai suoi abitanti si può raccontare ciò che si vuole, figurarsi se vanno a verificare. Quand'anche andassero, poi, cosa pretendete che potrebbero capire dal momento che siamo agli ultimi posti in Europa per la comprensione di un testo scritto?

Adesso, quindi, c'è in ballo questo decreto sicurezza bis, partorito naturalmente sull'onda di una qualche eterna emergenza. Quale non è ben chiaro, ma non è importante capirlo. Sono i rompicoglioni, i guastafeste, quelli che hanno ancora un minimo di rispetto per la propria pur modesta intelligenza che cercano sempre di capire le cose, e in fondo si tratta di una piccola minoranza, quello che conta è che la maggioranza che non si fa troppe domande prenda su.

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