martedì 28 giugno 2016
Perché la Chiesa dovrebbe chiedere scusa ai gay?
Mi si dirà - ormai il ritornello è noto - che non tutto ciò che prescrivono le sacre scritture va preso alla lettera, e mi pare abbastanza ovvio considerando il tenore di certi passi, ma sarebbe utile che ci dicessero una volta per tutte quali sono da prendere alla lettera e quali no, altrimenti rimaniamo fermi al Medioevo. I teologi medievali, infatti, usavano approcciarsi alla Bibbia in quattro maniere, e due di queste erano la letteralità e l'allegoria, il problema è che mai nessuno ha spiegato chiaramente in quali casi usavano l'una e in quali l'altra, e oggi siamo ancora qui. E finché questa faccenda non sarà chiarita, avremo sempre il chiacchierone di turno a cospargersi il apo di cenere e a fare mea culpa mentre molti sottoposti continueranno come se niente fosse con i loro ridicoli anatemi e patetiche discriminazioni.
domenica 26 giugno 2016
Gli ultimi ragazzi del secolo
Rare volte mi è capitato di leggere un libro tutto d'un fiato, iniziato e finito in un giorno, e una di queste è stato con Gli ultimi ragazzi del secolo, di Alessandro Bertante. Non l'ho cercato, questo libro, ma, come spesso mi accade, mi ci sono imbattuto casualmente mentre bazzicavo per la biblioteca di Santarcangelo in cerca di tutt'altro. Molto brevemente il libro, a tratti fortemente improntato all'autobiografia, racconta di un viaggio in macchina nelle terre balcaniche effettuato dall'autore, insieme a un amico, nell'estate del 1996, dalla Croazia giù giù fino a toccare Mostar e Sarajevo. Un viaggio tra le ferite ancora aperte provocate dai conflitti iniziati nel '90 dopo il crollo della Jugoslavia e culminati nel '95 con il lungo assedio di Sarajevo.
L'autore viaggia in mezzo a queste ferite e nel frattempo racconta la sua adolescenza sperperata nella Milano metropolitana degli anni '80, la Milano da bere di un famossissimo slogan pubblicitario, la Milano del benessere opulento e cinico, la Milano del boom della speculazione edilizia e della gioventù falciata dall'eroina, dall'Aids e dal vuoto di valori. Una Milano che in fondo non era nient'altro che lo specchio di ciò che stava accadendo un po' in tutto lo stivale con l'ingresso nella vita di tutti della televisione commerciale, dei bisogni indotti, del Drive In delle "sfittinzie" e dei "cucadores", che spianarono la strada a una meticolosa e pianificata opera di devastazione culturale di cui ancora oggi paghiamo le conseguenze, e che spianò anche la strada alla famosa/famigerata discesa in campo di chi seppe approfittare di questo rimbecillimento generale: il Cavaliere.
Un libro sanguigno, a tratti crudo, una prosa dall'incedere incalzante che ferma gli avvenimenti come immagini. È da leggere.
venerdì 24 giugno 2016
Nonno Napo e la Brexit
Quindi, se un popolo decide in totale autonomia cosa fare del proprio futuro si tratta di una pericolosa dabbenaggine, però se un tamarro qualsiasi, tipo quello che è attualmente a capo del governo, promuove un referendum per affidare agli stessi 'no' e 'sì' una complessa e articolata riforma della Costituzione, oltretutto una riforma che peggiore di così non poteva essere, allora lì va tutto bene.
(Tra l'altro, leggendo tra le righe e traducendo la sua infelice perifrasi dal politichese, nonno Napo ha indirettamente bollato come eufemisticamente poco intelligenti i popoli della perfida Albione, quando è invece noto a tutti che quelli abbondano, e tanto, pure qua da noi. Vabbe'...)
giovedì 23 giugno 2016
Brexit
domenica 19 giugno 2016
Il paese delle badanti
Difficile commentare in un post un libro come Il paese delle badanti, un migrazione silenziosa (F. Vietti, ed. Sestante). È un libro che racconta nei dettagli la vita e le dinamiche di lavoro di centinaia di migliaia di donne, principalmente originarie dei paesi dell'Est (Ucraina, Romania, Moldavia ecc.), che vengono qua per prendersi cura dei nostri anziani. Racconta le loro storie di donne divise a metà tra l'Italia e i paesi d'origine, con il lavoro qua e i figli e gli affetti là, un esercito di donne che se non ci fosse farebbe collassare lo stato sociale su se stesso, perché le strutture pubbliche del nostro paese, complice una politica miope e incapace di fare programmi a lungo termine, non sarebbero mai in grado di assistere come si deve una popolazione in cui i vecchi stanno superando i giovani.
Un libro che parla di migrazioni, di spostamenti, di speranza, di ricerca di un futuro migliore (o anche solo di un futuro). Un libro che insegna tantissimo, come del resto fanno tutti i libri.
venerdì 17 giugno 2016
Costruzione chimica di che?
Stavo riflettendo un attimo sulla stronz... ehm, volevo dire sull'incipit dell'articolo di Giuliano Ferrara con cui, sul Foglio, commentava ieri l'intervista di Vendola concessa a Repubblica. Ho riflettuto e, complice probabilmente la mia limitatezza, non ne sono venuto a capo. Insomma, che cavolo vuol dire "costruzione chimica della persona umana"? Che si va in un laboratorio, si prendono i composti chimici necessari, magari fabbricati sinteticamente in qualche oscuro caveau clandestino, si assemblano in qualche modo e si costruisce un essere umano? No, perché da come l'ha messa giù lui, la dinamica sembra essere più o meno questa. Credo però che, molto più semplicemente, si potrebbe spiegare a lui che "la costruzione chimica dell'essere umano", qualunque cosa voglia dire, è la stessa sia nella fecondazione assistita che nella fecondazione naturale (quella ottenuta con la classica copula, per intenderci). Credo che la cosa sia nota già a un qualsiasi studente di liceo. Se qualcuno volesse spiegarlo anche a Ferrara...
martedì 14 giugno 2016
Complice di che?
A parte il fatto che non si capisce cosa c'entrino Renzi e la Boldrini, dal momento che l'attentato si è consumato in Francia. Ma ipotizziamo per un attimo che Renzi sia il primo ministro francese, ché tanto il seguace medio di Salvini la differenza neanche la capisce: esattamente di cosa sarebbe complice? L'attentatore, tale Larossi Abballa, era francese, precisamente originario di Mantes-la-Jolies, ed "era descritto come un ragazzo senz'arte nè parte, radicalizzato su Internet", come scrive ad esempio Repubblica di oggi. Al giudice che lo interrogò nel 2013 in occasione di un processo precedente, disse: "Avevo bisogno di riconoscimento, non lavoravo e mi avevano appena bocciato al Cap (diploma professionale, ndr). Mi hanno cominciato a parlare di religione e mi ha confortato".
Quindi, ricapitolando, l'attentatore era francese e, come in tutti gli altri casi di attentati riconducibili all'IS, si trattava di uno dei tanti disadattati senza lavoro e senza cervello sufficiente per riuscire a conseguire un qualsiasi titolo di studio, quelli cioè, come aveva ammesso lui stesso, che per cercare di dare un senso a una vita senza senso si buttano poi a fare 'ste cose qua. Quindi, per tornare a Salvini, di cosa sarebbe complice Renzi se fosse stato primo ministro francese? Di un cazzo, che è esattamente la materia prima di cui è composta la testa degli sciacalli alla Salvini e di tutti i cazzoni che gli vanno dietro.
Mi raccomando, continuate pure a farvi prendere per il culo da questo qui, non svegliatevi, eh, che lui è contento così.
lunedì 13 giugno 2016
Vaccini e latte
Imparo adesso dal libro che sto leggendo (Immunità e vaccini, A. Mantovani, ed. Mondadori), che il sostantivo "vaccino" è legato all'omonimo aggettivo, quello che identifica normalmente il latte di mucca e tutti i suoi derivati. La correlazione deriva da una scoperta casuale fatta dal medico inglese Edward Jenner alla fine del '700. Il medico si era accorto che le donne che mungevano il latte, e che venivano a contatto con le pustole delle mucche malate di vaiolo, diventavano immuni alla variante umana della malattia. Per validare la sua osservazione, il medico inglese inoculò quindi l'infezione da vaiolo vaccino in un bambino di 8 anni, dopodiché lo mise in contatto col vaiolo umano: il bambino ne rimase immune. Da qui la correlazione tra vaccino sostantivo e aggettivo.
Ecco, io 'sta cosa non la sapevo.
sabato 11 giugno 2016
Il Giornale e il Mein Kampf
Secondo me si tratta di una iniziativa editoriale di una certa utilità.
giovedì 9 giugno 2016
L'umanità
1. L'umanità non ha mai conosciuto periodi di pace duraturi.
2. La razza umana è per sua natura bellicosa, e in ultima analisi questa belligeranza affonda le radici nella pretesa di far prevalere l'io insito nella persona (cammuffato di volta in volta sotto gli aspetti dell'interesse economico, territoriale, espansionistico, coloniale, religioso ecc.).
3. La specie umana può vantare una stronzaggine sostanzialmente sconosciuta alle altre specie.
martedì 7 giugno 2016
Curatevi
Tre consigli spassionati a questa gente.
1. Guardate meno film.
2. Cambiate spacciatore.
3. Curatevi. Su Google si trovano con facilità dei bravi professionisti che possono aiutarvi.
Scontro di civiltà una ceppa
lunedì 6 giugno 2016
C'era anche lui
domenica 5 giugno 2016
Capre che ragliano
sabato 4 giugno 2016
L'Islam violento dei Salvini
Il primo luogo comune che fa a pezzi Franco Cardini nel suo saggio che sto leggendo in questi giorni (Il califfato e l'Europa, ed. Utet) è che il cristianesimo sia una religione di pace, diffusasi gradualmente e con dolcezza grazie alla persuasione, e l'Islam una religione violenta che ha appunto usato la violenza per affermarsi ed espandersi. È esattamente l'opposto, caro Magdi Allam; se il cristianesimo si è affermato in buona parte del globo (Europa, America, oltre a larga parte dell'Africa e dell'Oceania) lo deve esclusivamente alla violenza dei conquistatori e colonizzatori, e gli esempi che Cardini cita sono infiniti (dai massacri di Teodosio a quelli dei sassoni ad opera di Carlo Magno fino alla cristianizzazione dell'Egitto tardo-antico ad opera dei "circumcelliones", monaci guerrieri che "convertivano" con persuasivi grossi bastoni; per non parlare dei famigerati conquistadores spagnoli e portoghesi, i cui roghi su cui bruciavano gli indio sono durati fino al 1700). E come non citare la pulizia etnoreligiosa che per oltre tre secoli (XV - XVII) Spagna e Portogallo hanno messo in atto nei confronti di ebrei e musulmani, una "pulizia" che non ha eguali nella storia?
Non per prendere le parti dell'Islam, del quale al pari del cristianesimo non mi frega nulla, ma, come scrive sempre Cardini, i musulmani non hanno mai fatto niente di tutto ciò, si limitavano a chiedere ai popoli l'accettazione del dominio islamico, che implicava certo una soggezione (più che altro amministrativa), ma mai ottenuta con la violenza, i massacri e le conversioni forzate.
Poi, certo, il discorso è ovviente più articolato e complesso, ma già questo è sufficiente a smentire le corbellerie che ogni giorno si sentono dai vari Salvini e bufalari vari assortiti, i quali devono la loro fortuna al fatto che nessuno più legge, studia o s'informa, altrimenti non avrebbero scampo.
venerdì 3 giugno 2016
Libri e weekend
"Acquisti" di oggi in biblioteca. Un libro sui vaccini scritto da uno scienziato, perché se io voglio informarmi bene sull'argomento non seguo i deliri che passano sui social, dove ancora c'è gente che la mena con la storiella vaccini-autismo o che non vaccina i figli perché i vaccini "fanno più male che bene". Preferisco documentarmi per benino leggendo gli scritti di chi su queste ci ha passato la vita, studiando e sperimentando.
Poi un saggio storico che spiega mille anni di storia dalle Crociate all'Isis, perché se voglio documentarmi bene sul califfato non leggo le stronzate che scrive Magdi Allam sul Giornale, leggo gli scritti di uno dei maggiori storici attualmente in circolazione.
Per chiudere, un racconto di José Saramago, perché il grande scrittore portoghese è il mio preferito dopo Stephen King, e perché i libri di Saramago allargano l'anima. Tutto sommato mi aspetta un bel weekend. :)
giovedì 2 giugno 2016
Zoo e gorilla
La faccenda del gorilla ucciso nello zoo di Cincinnati è emblematica di un certo atteggiamento psicologico tipico della razza umana: piegare i fatti alle posizioni che si vogliono sostenere. Nel presente caso, come del resto era inevitabile, si sono creati due "schieramenti": i detrattori della soluzione adottata (l'uccisione dell'animale) e i sostenitori dell'inevitabilità di tale, pur dolorosa, scelta. I primi continuano a postare spezzoni di video in cui si vede l'animale tranquillo e in cui sembra che non rappresenti alcuna minaccia per il bambino - secondo costoro l'animale si sarebbe potuto tranquillamente sedare risparmiandogli la vita; i secondi continuano a postare video in cui sembra che l'animale si innervosisca e rappresenti una seria minaccia per il pargolo. Ecco, attendiamo qualcuno con un'onestà intellettuale sopra la media che pubblichi il video integrale, da cui si evince, come del resto hanno sottolineato molti esperti di animali, che la scelta adottata, pur spiacevole, era l'unica possibile.
(A margine ci sarebbe da fare un discorsetto anche sui genitori di quel bambino. Magari in un prossimo post.)
Rifarei tutto
Indipendentemente da quale sarà la sentenza, dire "Rifarei ciò che ho fatto", "Rifarei tutto" ecc., cosa che si sente sp...
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