L'esistenza dei cretini è ineluttabile, e sia la loro esistenza che il loro parlare e agire rispondono probabilmente a precise leggi matematiche. Questa premessa è confermata dagli inequivocabili riscontri che ogni giorno ci vengono spiattellati dai media, e l'uscita infelice del prestigioso politologo Edward Luttwak, un prestigio corroborato da anni di interventi nel tg di Emilio Fede, è solo l'ultima della lunga serie.
Nello specifico, a parte la cretinata che a uccidere il povero Giulio Regeni sia stata un'amante, l'aspetto più grave della vicenda è che il ragionamento di Luttwak si inserisce nel filone patetico dei sostenitori del "se l'è cercata", sulla stessa falsa riga di quelli che tendono a giustificare uno stupro dicendo: "Eh, però quella andava in giro con la minigonna". Stessa identica cosa. E siccome il povero sfigato se l'è appunto cercata, il governo fa malissimo a dare l'idea, con certe dichiarazioni un po' troppo sopra le righe, di voler accusare Il Cairo di responsabilità in questa vicenda, perché Italia ed Egitto sono in ottimi rapporti (soprattutto commerciali) e non si rischia di incrinare tali rapporti per chiedere che su questo crimine efferato venga fatta luce al più presto, o insinuando che ci possano essere dietro precise responsabilità governative, non sta bene.
Questa è il sunto del Luttwak pensiero, che se fosse solo suo non ci sarebbe in fondo niente di grave.
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