sabato 14 novembre 2015
Quindi, Belpietro immagina che siamo tutti scemi
Dopo aver fatto un titolo a tutta pagina recante la dicitura "Bastardi islamici", un direttore di giornale dovrebbe correre a nascondersi per la vergogna, per aver dato conferma una volta di più che in Italia, per fare carriera nel giornalismo, bisogna essere ignoranti, cinici e in malafede. Lui no. Di fronte alle sacrosante proteste di ogni persona in grado di stabilire una sinapsi tra due neuroni, lui non solo non fa retromarcia, ma replica, ergendosi a maestrino di italiano e spiegandoci il significato del termine bastardo.
Grazie, grandissima faccia di culo, ma col tuo sermoncino puoi prendere in giro giusto i lettori del tuo giornale, gli unici che probabilmente non capiscono la differenza tra significato letterale di un termine e quello per estensione, che in questo caso è connotato da una valenza fortemente dispregiativa.
Caro Belpietro rassegnati, non siamo tutti come i tuoi lettori.
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Non in mio nome.
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