La Pinotti che a un convegno sulla difesa risponde a un giornalista che sì, è vero, noi inviamo ed esportiamo armi in Medio Oriente ma lo facciamo "nel rispetto della legge", meriterebbe la classica risposta "grazie al cazzo". Al netto infatti di eventuali valutazioni circa la rispondenza di questo commercio con la legge sull'esport delle armi, laddove vieta espressamente le esportazioni di tutti i materiali militari e loro componenti verso i paesi in stato di conflitto armato, forse ci sarebbe qualche altra valutazione da fare, magari di tipo più politico e meno amministrativo/burocratico.
Intendiamoci, non è che del commercio delle armi si voglia fare una colpa (ammesso che lo sia) alla Pinotti, che è l'ultima arrivata, né si pretende che rinunci alla retorica formale tipica del ministro di un governo in carica. A me però sarebbe piaciuto sentire un ministro della difesa di un governo di sinistra dire: "È vero, noi vendiamo armi al medio oriente, e nel rispetto della legalità imbottiamo di armi paesi che sono già polveriere. Come ministro questa cosa mi indigna, ma non posso farci niente".
Ecco, sarebbe stata una bella risposta a quel giornalista, no?
sabato 21 novembre 2015
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Rifarei tutto
Indipendentemente da quale sarà la sentenza, dire "Rifarei ciò che ho fatto", "Rifarei tutto" ecc., cosa che si sente sp...
-
Sto leggendo un giallo: Occhi nel buio, di Margaret Miller. A un certo punto trovo una frase, questa: "Qualche minuto più tardi la luc...
-
L'estate scorsa ho comprato una macchina nuova, una normale utilitaria senza pretese, pagata per metà a rate perché qua non si nuota nel...
-
Nel racconto Direttissimo , di Dino Buzzati, si narra di un misterioso viaggiatore che sale su un treno, un treno potente, veloce, che scalp...
Nessun commento:
Posta un commento