giovedì 13 settembre 2012

Da Bengasi con furore

L'attentato contro l'ambasciata americana a Bengasi (uccisi l'ambasciatore e tre cittadini USA) pare sia di natura ritorsiva nei confronti di un film, girato da un regista israelo-americano (tale Sam Bacile) e ritenuto offensivo nei confronti dell'Islam.
Come molti hanno già fatto notare, l'episodio ricorda quello che ebbe come protagonista Calderoli. Era il 2006 e il noto "cazzaro da bar" (copyright Travaglio) si mostrò in televisione con una maglietta su cui erano stampate alcune immagini satiriche su Maometto.
I fratelli musulmani non la presero bene per niente, come del resto era facile immaginare. Ci furono scontri in mezzo medio-oriente e, sempre a Bengasi, i disordini provocarono 11 morti e svariate decine di feriti. A Calderoli, se non ricordo male, fu assegnata anche una scorta a causa delle minacce ricevute - minacce rimaste sempre lettera morta.
Libertà d'espressione contro fanatismo religioso. Mica facile, eh?

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