lunedì 25 maggio 2020

Biblioteca e bar

Oltre a svariate attività commerciali, tra cui naturalmente i bar, la fase due ha permesso la riapertura delle biblioteche, luoghi notoriamente a me molto cari. La differenza consiste nel fatto che mentre i bar sono aperti nell'accezione più ampia del termine, nel senso che ci si può fiondare dentro in massa e anzi più si è più il gestore è contento, la biblioteca si presenta tipo Fort Knox: telecamera all'ingresso, porta scorrevole rigorosamente chiusa e apribile solo dall'interno previa premitura del campanello esterno, ingresso contingentatissimo (uno alla volta e non si sgarra). Uno delle tante situazioni che declinano oggi ciò che il tanto vituperato Marx predisse un secolo e mezzo fa.

16 commenti:

  1. Infatti alcune cose sono paradossali...

    Miki-

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  2. Seee... qui nel torinese hanno fatto anche meglio. Le biblioteche non aprono proprio. O meglio, qualcuna a breve sì, su prenotazione, ma molte no. Insomma, ognuno fa come gli pare.

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  3. La biblioteca del mio paese aprirà forse la prossima settimana... Leggo poco ma leggo per cui un po' mi è mancata !

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  4. E qui, invece, di biblioteche nemmeno l'ombra.
    Non ce ne sono. Problema risolto!

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    1. Nel senso che Marx diceva che se il denaro da mezzo si trasforma in fine, diventa la condizione universale per realizzare qualsiasi cosa e soddisfare qualsiasi bisogno. Il fatto che delle biblioteche non freghi nulla a nessuno mentre dei bar sì, si incanala perfettamente in quest'ottica.

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  6. Eh eh, le biblioteche non danno introito, nel senso del vil denaro. Che poi aprano la mente non credo interessi a chi comanda.

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    1. Più che non interessare, direi che questa cosa è proprio temuta :)

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  7. Da noi niente aperture, non si possono prelevare i libri perché alla restituzione dovrebbero sanificarli e non hanno i prodotti necessari.
    Ciao fulvio

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  8. Nel mio paesino, le biblioteche sono aperte ma bisogna prenotare online e dei volontari consegnano a casa.

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  9. In pratica, ogni paese fa un po' come gli pare.

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