Le ultime cento pagine le ho letteralmente divorate, perché Stephen King, checché se ne dica, sa scrivere e la sua scrittura ipnotizza. Un ragazzo sveglio è un racconto lungo inserito nella celeberrima raccolta Stagioni diverse, pubblicata qui in Italia molti anni fa. Ricordo che la lessi per la prima volta quand'ero ragazzo, poi qualche giorno fa, mentre scartabellavo nella mia libreria, di là nella sala, mi è ricapitato casualmente in mano il libro e ho ricominciato a leggerlo, e mi sono reso conto che rileggere un libro dopo vent'anni è come leggere un altro libro; spuntano dettagli che si erano persi o tralasciati, fatti e situazioni vengono letti sotto una luce diversa e con una diversa disposizione d'animo, cose così, insomma.
Leggo che nel '98 da questa novella hanno tratto un film. Non lo guarderò, perché ormai ho capito che, tranne in rarissime e lodevoli eccezioni, i film rovinano sempre tutto. Oltre infatti a stravolgere l'immagine dei personaggi che il lettore crea da sé nella sua mente dalle pagine che legge, spesso ne modificano la trama fino a renderla irriconoscibile dall'originale. Io voglio restare con i personaggi che mi sono idealmente creato e con la trama che ho trovato nel racconto e che ho fatto mia.
A proposito di Stephen King, io ho visto Il miglio verde - uno dei miei film preferiti - e solamente in seguito ho letto il romanzo omonimo; non so dire come sarebbero cambiate le cose se avessi fatto il contrario.
RispondiEliminaBeh, a mio parere Il miglio verde rappresenta una delle poche, lodevoli eccezioni di cui parlo nel post :)
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