Quello che a ogni persona dotata di normale raziocinio e connessioni sinaptiche funzionanti era già noto da sempre, e cioè che le supposte apparizioni della Madonna a Medjugorje sono tutte bufale, con buona pace del povero Brosio e di Socci, è stato l'altro ieri messo nero su bianco dal vescovo di Mostar, nella cui giurisdizione diocesana rientra la nota località bosniaca mèta dei famosi pellegrinaggi. L'apparentemente insignificante dettaglio che la pubblicazione della lettera da parte del prelato sia avvenuta pochi giorni prima dell'invio, da parte del papa, di un suo messo con lo scopo di "acquisire più approfondite conoscenze sulla situazione pastorale di quella realtà", può apparire ai più un dettaglio trascurabile e del tutto privo di significato. Ma non è così. Questo a prima vista insignificante screzio, se così lo vogliamo chiamare, tra il vescovo di Mostar e il Vaticano, si inserisce infatti in una sorta di guerra fredda, a tratti neppure tanto fredda, tra la chiesa di Roma e l'Ordine francescano, a cui fa capo tutta la cricca pastorale di Medjugorje, che affonda le sue radici nei secoli, e precisamente a partire dagli ultimi decenni del XIV secolo, quando a Gregorio XI, ultimo dei papi che terrà sede ad Avignone, viene la brillante idea di dare all’Ordine francescano un ruolo di peso nella regione di Mostar in Erzegovina. Ecco, la storia parte da lì, ma non sto a riportarla qui, chi sia interessato a conoscerla nei dettagli può leggere questo ottimo articolo scritto un paio d'anni fa da Malvino. Tutto questo per dire che niente succede mai per caso, ogni avvenimento ha sempre uno o più antefatti, e conoscere la storia è sempre il modo migliore per leggere e inquadrare al meglio molti degli avvenimenti di oggi.
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