"...e il mio maestro m'insegnò com'è difficile trovare l'alba dentro l'imbrunire..." (Franco Battiato)
martedì 22 novembre 2016
Senza cellulari
Mi viene in mente, ripensando a Figlia del silenzio, che ho brevemente recensito qualche giorno fa in queste pagine, che c'è stato un periodo in cui la vita si svolgeva senza cellulari. Sembra una banalità, è vero, ma ci ho pensato molto mentre scorrevo quelle pagine - la storia si svolge in America tra gli anni '60 e '80 - specie quando il padre, alla sera, prende la macchina ed esce per cercare il figlio, facendo il giro dei luohi in cui avrebbe potuto trovarlo: a casa di qualche amico, al bar, al parco, oppure quando un pomeriggio esce di casa di corsa per andare a documentarsi su una malattia in biblioteca. Sembra passata un'era geologica, invece sono solo un paio di decenni scarsi, e pensarci oggi, quando in tempo reale possiamo mandare una foto o un video a un'altra persona, che magari sta dall'altra parte del globo, o con Google sul cellulare fare in tempo reale qualsiasi ricerca, beh, a me fa uno strano effetto.
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