Prima di mandare a quel paese Bagnasco, mi sono letto l'elenco dei motivi che, secondo lui, stanno alla base dell'assunto “La Chiesa non denuncia i preti per tutelare le vittime degli abusi”, come espressamente previsto nelle linee guida della CEI per quanto riguarda gli abusi dei preti nei confronti di minori.
Tra questi motivi vi è il "rispetto della privacy delle vittime". In aggiunta, dice sempre Bagnasco, "per noi l’obbligo morale è ben più forte dell’obbligo giuridico e impegna la Chiesa a fare tutto il possibile per le vittime" e "risponde a quel che i genitori ritengono meglio per il bene dei propri figli".
La faccio breve. Se io, genitore, venissi a conoscenza di molestie a sfondo sessuale nei confronti delle mie figlie da parte di chicchessia (prete, medico, allenatore, amico, ecc.), dopo aver cercato di approfondire un pochino i termini della questione, correrei in men che non si dica alla più vicina stazione dei Carabinieri e farei denuncia, e lo farei in primo luogo perché indagini approfondite da parte delle autorità consentirebbero di capire esattamente i termini e la gravità della questione, e in secondo luogo per ottenere giustizia.
Adesso, Bagnasco, te ne puoi pure andare a quel paese, te e tutti i tuoi sofismi da due soldi, buttati lì solo per intortare gli allocchi e cercare di minimizzare le responsabilità dei tuoi degni compari.
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