Quindi, se non ho capito male, per difendere il Pd dopo la porcata su Azzollini, Renzi non ha trovato di meglio che appoggiarsi a Zanda, il quale - dice Renzi - ha letto le carte della procura di Trani e ha ipotizzato l'esistenza del famoso/famigerato "fumus persecutionis". Ora, per chi non sapesse il significato di questa espressione latina, cito da Wikipedia: "è un'espressione giuridica, con cui si indica che le azioni compiute da un soggetto giuridico non sembrano dettate da applicazione della legge o ricerca della verità, ma dall'intenzione di nuocere a una precisa persona o ente."
Quindi, secondo la mitica coppia Renzi/Zanda, la procura di Trani non ha chiesto l'arresto del galantuomo Azzollini (quello che nella famosa intercettazione intimava alle suore di fare come diceva lui altrimenti avrebbe pisciato loro in bocca) in ossequio a quanto prescrive la legge, ma molto più semplicemente perché alla procura il tipo stava sulle balle, e come può andarsene in giro a piede libero uno che sta sulle balle alla procura di Trani? Dico, scherziamo?
Ecco, voi adesso magari sorridete, ma questa cretinata spaziale è ciò che ha utilizzato Renzi come giustificazione della porcata, e che probabilmente molti pidini prenderanno per buona.
A questo punto, tanto valeva tenersi Berlusconi e la sua nipote di Mubarak.
venerdì 31 luglio 2015
mercoledì 29 luglio 2015
Scusateci per Azzollini
"Spreco di denaro pubblico, assunzioni clientelari, bilanci falsificati (2011 e 2012), stipendi e consulenze d'oro, utilizzo di risorse tutt'altro che finalizzate alla cura dei malati. Tutto questo avrebbe portato, anno dopo anno, al crac della Congregazione Ancelle della Divina Provvidenza, ovvero alla bancarotta fraudolenta dell'omonima casa di cura per malati psichici con sedi a Bisceglie (Bat), Foggia e Potenza. Un buco da 500 milioni di euro, oltre 350 dei quali costituiti da debiti nei confronti dello Stato. L'ente è attualmente in amministrazione straordinaria."
(Repubblica, 16 giugno 2015)
Questo per chi non sapesse bene chi sia il senatore Azzollini, il galantuomo che oggi il Pd ha salvato dall'arresto mentre tutti gli altri - ovviamente non parlamentari - coinvolti in questa inchiesta sono da tempo in galera.
La Serracchiani, dopo il no all'arresto di oggi, ha detto: "Francamente credo che ci dobbiamo anche un po' scusare, perché non abbiamo fatto una gran bella figura." Tranquilla, non vi dovete scusare con nessuno, dovete solo vergognarvi. E state tranquilli, magari si pareggeranno i conti quando si tornerà a votare.
(Repubblica, 16 giugno 2015)
Questo per chi non sapesse bene chi sia il senatore Azzollini, il galantuomo che oggi il Pd ha salvato dall'arresto mentre tutti gli altri - ovviamente non parlamentari - coinvolti in questa inchiesta sono da tempo in galera.
La Serracchiani, dopo il no all'arresto di oggi, ha detto: "Francamente credo che ci dobbiamo anche un po' scusare, perché non abbiamo fatto una gran bella figura." Tranquilla, non vi dovete scusare con nessuno, dovete solo vergognarvi. E state tranquilli, magari si pareggeranno i conti quando si tornerà a votare.
lunedì 27 luglio 2015
(...)
Comunque, quando dalle 6 di mattina si arriva a casa alle 5 di pomeriggio, il dubbio che si viva per lavorare piuttosto che il contrario, viene.
domenica 26 luglio 2015
sabato 25 luglio 2015
Scuole paritarie e agevolazioni
"A differenza di quanto capita in Europa, dove le scuole paritarie vengono sostenute in tutti i modi – sotto il profilo legislativo, sotto il profilo economico, sotto il profilo fiscale – in Italia, in tutte queste direzioni, vengono di fatto penalizzate." (Il Fatto, 24 luglio 2015)
Tra le tante reazioni indignate alla sentenza della Cassazione di ieri, sentenza che legittima la richiesta del Comune di Livorno a due scuole paritarie di pagare la tassa sugli immobili, c'è quella di tale don Francesco Macrì (presidente di una delle federazioni che rappresentano queste scuole) che leggete qui sopra, il quale tira in ballo un infelice paragone con quanto avverrebbe in Europa, dove le scuole private - dice - godrebbero di ogni sorta di agevolazione mentre qui da noi di ogni sorta di penalizzazione.
Ora, presumendo che il dichiarante fosse sobrio al momento del rilascio di questa dichiarazione, e presumendo che nel resto d'Europa le private godano effettivamente di questa massa di agevolazioni, la prima domanda che verrebbe da porgli sarebbe: l'esenzione dal pagamento di una tassa non è forse un'agevolazione? E se secondo lui non lo è, come la definirebbe il loquace sacerdote? E il mezzo miliardo e passa di euro che lo stato elargisce ad esse ogni anno come intenderebbe chiamarlo? Se guardiamo in faccia la realtà, al netto di prese di posizione palesemente capziose - in queste ore ne stanno piovendo a iosa - vediamo come forse non esista paese in Europa dove le scuole paritarie e confessionali godono delle stesse agevolazioni come qui da noi, e tutto questo nonostante la nostra Costituzione dica chiaramente che non ne hanno alcun diritto. Le scuole private hanno goduto di privilegi, regalie e agevolazioni per decenni, e adesso che - sempre troppo tardi - si cominciano finalmente a mettere dei paletti, strillano?
Ci sarebbe poi da stendere un velo pietoso su quanto ha dichiarato la CEI, secondo cui si tratta di una "sentenza ideologica." Siamo sullo stesso livello di Berlusconi quando blaterava di magistratura ideologizzata, sentenze ideologiche e cretinate varie assortite ogni volta che la magistratura sentenziava in suo sfavore. Siamo insomma nel pieno del ridicolo.
Tra le tante reazioni indignate alla sentenza della Cassazione di ieri, sentenza che legittima la richiesta del Comune di Livorno a due scuole paritarie di pagare la tassa sugli immobili, c'è quella di tale don Francesco Macrì (presidente di una delle federazioni che rappresentano queste scuole) che leggete qui sopra, il quale tira in ballo un infelice paragone con quanto avverrebbe in Europa, dove le scuole private - dice - godrebbero di ogni sorta di agevolazione mentre qui da noi di ogni sorta di penalizzazione.
Ora, presumendo che il dichiarante fosse sobrio al momento del rilascio di questa dichiarazione, e presumendo che nel resto d'Europa le private godano effettivamente di questa massa di agevolazioni, la prima domanda che verrebbe da porgli sarebbe: l'esenzione dal pagamento di una tassa non è forse un'agevolazione? E se secondo lui non lo è, come la definirebbe il loquace sacerdote? E il mezzo miliardo e passa di euro che lo stato elargisce ad esse ogni anno come intenderebbe chiamarlo? Se guardiamo in faccia la realtà, al netto di prese di posizione palesemente capziose - in queste ore ne stanno piovendo a iosa - vediamo come forse non esista paese in Europa dove le scuole paritarie e confessionali godono delle stesse agevolazioni come qui da noi, e tutto questo nonostante la nostra Costituzione dica chiaramente che non ne hanno alcun diritto. Le scuole private hanno goduto di privilegi, regalie e agevolazioni per decenni, e adesso che - sempre troppo tardi - si cominciano finalmente a mettere dei paletti, strillano?
Ci sarebbe poi da stendere un velo pietoso su quanto ha dichiarato la CEI, secondo cui si tratta di una "sentenza ideologica." Siamo sullo stesso livello di Berlusconi quando blaterava di magistratura ideologizzata, sentenze ideologiche e cretinate varie assortite ogni volta che la magistratura sentenziava in suo sfavore. Siamo insomma nel pieno del ridicolo.
E saniamo anche questa, va'
Capito? Siccome - dicono - manca il personale per rendere operativa la commissione che dovrebbe controllare, quelli del Pd hanno pensato bene di fare una bella sanatoria, una specie di tana-libera-tutti sulle spese rendicontate quest'anno dai partiti.
Tradotto, nessuno si prenderà la briga di controllare scontrini e fatture presentate dai partiti per giustificare l'utilizzo di soldi pubblici. Questa cosa fa un certo che, se ci pensate, dal momento che il nostro sistema politico ha alle sue spalle una lunga tradizione di trasparenza, oculatezza e virtuosità nell'uso dei denari pubblici.
Andate a cagare, va'.
Tradotto, nessuno si prenderà la briga di controllare scontrini e fatture presentate dai partiti per giustificare l'utilizzo di soldi pubblici. Questa cosa fa un certo che, se ci pensate, dal momento che il nostro sistema politico ha alle sue spalle una lunga tradizione di trasparenza, oculatezza e virtuosità nell'uso dei denari pubblici.
Andate a cagare, va'.
mercoledì 22 luglio 2015
Unioni civili (e chiacchiere)
"Stiamo lavorando in parlamento a una proposta di legge che riconoscendo le unioni civili tra persone dello stesso sesso riconosca i diritti di tutti, il Pd non si tira indietro rispetto a questa battaglia di civiltà. Lo faremo subito dopo le elezioni. Siamo a buon punto, sono già stati presentati gli emendamenti, c'e' la volonta' di arrivare fino in fondo."
(Maria Elena Boschi, 24 maggio 2015, il giorno dopo il referendum che in Irlanda ha reso legali i matrimoni tra persone dello stesso sesso)
"Nel mio partito su questo tema c'è chi vorrebbe di più. Ma le unioni civili non sono più rinviabili." (Matteo Renzi, 24 maggio 2015, come sopra)
"L'accelerazione annunciata le scorse settimane dal Partito democratico sulle unioni civili sembra naufragata in attesa di un documento del governo. Infatti non è ancora arrivata in Senato la relazione tecnica del ministero dell'Economia al disegno di legge, relazione dedicata a verificare la copertura finanziaria. Dunque ancora un giorno di stop ai lavori della commissione Giustizia che rimane bloccata in attesa del parere della commissione Bilancio vincolata al parere dell'esecutivo." (Repubblica, 22 luglio 2015, come volevasi dimostrare)
"Nel mio partito su questo tema c'è chi vorrebbe di più. Ma le unioni civili non sono più rinviabili." (Matteo Renzi, 24 maggio 2015, come sopra)
"L'accelerazione annunciata le scorse settimane dal Partito democratico sulle unioni civili sembra naufragata in attesa di un documento del governo. Infatti non è ancora arrivata in Senato la relazione tecnica del ministero dell'Economia al disegno di legge, relazione dedicata a verificare la copertura finanziaria. Dunque ancora un giorno di stop ai lavori della commissione Giustizia che rimane bloccata in attesa del parere della commissione Bilancio vincolata al parere dell'esecutivo." (Repubblica, 22 luglio 2015, come volevasi dimostrare)
domenica 19 luglio 2015
Contratto con gli italiani (2)
Quando si sente un politicante parlare di patto con gli italiani, la memoria - almeno la mia - va sempre al quel nefasto 1994, quando il teleimbonitore che avrebbe monopolizzato la politica del ventennio successivo siglò il famoso patto con gli italiani. Ricordate? Lo studio televisivo, le luci, la poltrona, il giornalista zerbino (Vespa) che si profondeva in continui inchini e baciamano, un contratto con dei punti che il teleimbonitore si impegnava a mantenere pena il non ripresentarsi più alle successive elezioni. Poi s'è visto com'è andata a finire.
Dal quel '94 sono passati più di vent'anni e siamo ancora qui, con un altro teleimbonitore che sforna un altro contratto, che promette 50 miliardi di tagli di tasse se continuiamo (continuate) a votarlo.
Da noi la storia si ripete sempre uguale, inesorabile, implacabile, non si scappa; è il destino di tutti i paesi in cui la memoria storica arriva giusto a ricordarsi cosa si è mangiato la sera prima.
Da noi la storia si ripete sempre uguale, inesorabile, implacabile, non si scappa; è il destino di tutti i paesi in cui la memoria storica arriva giusto a ricordarsi cosa si è mangiato la sera prima.
La tredicesima occulta ai gestori telefonici
Qualche giorno fa, nell'indifferenza più o meno generale, i gestori di telefonia mobile - tutti insieme appassionatamente, come accade quando c'è da tirare su grana - hanno introdotto una piacevole novità: il costo del canone viene addebitato agli utenti ogni 28 giorni anziché una volta al mese. Risultato: paghiamo ai gestori telefonici la somma corrispondente a un anno fatto di tredici mesi, una sorta di tredicesima occulta, insomma.
Nessuno pare essersi scomposto né incazzato più di tanto, in generale si è accettata la cosa con relativa nonchalance. Pensate a cosa sarebbe successo, ipotesi, se qualcuno avesse fatto una legge che prevedesse il pagamento del bollo auto come se un anno fosse di 13 mesi. Ve l'immaginate? Casini, proteste, petizioni... invece si parla di telefonini, e per quelli si passa sopra a tutto.
Nessuno pare essersi scomposto né incazzato più di tanto, in generale si è accettata la cosa con relativa nonchalance. Pensate a cosa sarebbe successo, ipotesi, se qualcuno avesse fatto una legge che prevedesse il pagamento del bollo auto come se un anno fosse di 13 mesi. Ve l'immaginate? Casini, proteste, petizioni... invece si parla di telefonini, e per quelli si passa sopra a tutto.
sabato 18 luglio 2015
(...)
Mi spiace che sia morto Jules Bianchi, il giovane pilota di F1, ma mi sarebbe piaciuto che tutti i siti, oltre a dare questa notizia, avessero dato almeno uguale rilievo alla ricorrenza della nascita, oggi, di Nelson Mandela. Invece non c'è una riga da nessuna parte.
Del resto, basta leggere la cronaca di tutti i giorni e guardare la deriva che sta prendendo il nostro paese per capire che è così che deve essere, tutto quadra.
Madonne che piangono
Circa due settimane fa, ad Auditore, piccolo paesino marchigiano, una madonna di gesso custodita in una celletta aveva cominciato a lacrimare sangue. La notizia, manco a dirlo, aveva subito fatto il giro del paese, poi della regione, poi dell'Italia intera (ne hanno parlato alcuni di quei settimanali, tipo Miracoli, particolarmente apprezzati da un pubblico istruito e ad alto tasso di scolarità). Ovviamente il passaparola aveva attirato frotte di "visitatori" da ogni parte della regione, procurando tra l'altro qualche problema per il traffico e il casino. Tutti volevano vedere il "miracolo". Il sindaco aveva quindi disposto che un campione di quel sangue fosse analizzato dall'istituto di medicina legale di Ancona. Oggi i risultati: sangue di capriolo.
Ovviamente non servivano delle analisi per certificare che si trattava dello scherzo di un buontempone (perché una statua di gesso non può piangere, naturalmente). Credo che, in generale, alcune analisi dovrebbero farle le persone che ancora credono a queste sciocchezze.
Ovviamente non servivano delle analisi per certificare che si trattava dello scherzo di un buontempone (perché una statua di gesso non può piangere, naturalmente). Credo che, in generale, alcune analisi dovrebbero farle le persone che ancora credono a queste sciocchezze.
martedì 14 luglio 2015
Scialpi e il produttore
A me fa piacere che Scialpi e il suo produttore abbiano deciso di sposarsi e l'abbiano annunciato pubblicamente. Me lo ricordo bene, Scialpi; nel periodo in cui io frequentavo le medie, o giù di lì, a qualsiasi ora accendessi la tv c'era lui col suo Rocking Rolling, una sorta di ballata rock col testo dallo stile post-apocalittico. La canzone era tutto sommato orecchiabile, e lui era un gran gnocco (ricordo bene gli sbavamenti di molte mie compagne di classe), ma alla fine, a forza di infiniti passaggi in tutte le radio e in tutte le tv, il suo Rocking Rolling aveva gravemente frantumato i coglioni.
Comunque, dicevo, mi fa piacere che abbia deciso di convolare a nozze col suo compagno; mi spiace solo che, complice l'arretratezza culturale e legislativa del nostro paese, i due dovranno andare all'estero a coronare il loro sogno - va bene un paese qualsiasi, eh, dal momento che a non aver ancora regolamentato le nozze gay siamo rimasti noi e l'Iran, in quel famoso testa a testa di cui si è già parlato altre volte.
L'unica cosa che stona, in tutta questa faccenda, è il paragone un tantinello azzardato con Elton John - già letto da qualche parte, in giro - che se sul piano della vita privata regge, sul piano musicale non sta né in cielo né in terra. Per carità, Scialpi è bravissimo, Rocking Rolling e altre sono bellissime, ma Elton John è l'autore di pezzi che resteranno nella storia del rock per sempre. Penso a Please, Crocodile Rock, Goodbye Yellow Brick Road, This Train Don’t Stop There Anymore, oppure penso a ballate stupende come Our song o Candle in the wind. Insomma, ci siamo capiti, no?
Questi son pezzi che resteranno, di Scialpi non so cosa resterà. Insomma, lasciamo stare certi paragoni, va'.
L'unica cosa che stona, in tutta questa faccenda, è il paragone un tantinello azzardato con Elton John - già letto da qualche parte, in giro - che se sul piano della vita privata regge, sul piano musicale non sta né in cielo né in terra. Per carità, Scialpi è bravissimo, Rocking Rolling e altre sono bellissime, ma Elton John è l'autore di pezzi che resteranno nella storia del rock per sempre. Penso a Please, Crocodile Rock, Goodbye Yellow Brick Road, This Train Don’t Stop There Anymore, oppure penso a ballate stupende come Our song o Candle in the wind. Insomma, ci siamo capiti, no?
Questi son pezzi che resteranno, di Scialpi non so cosa resterà. Insomma, lasciamo stare certi paragoni, va'.
Willer Bordon
È morto Willer Bordon, e leggo una serie molto lunga di commenti in cui tutti esprimono dispiacere. Incuriosito, do un'occhiata alla sua pagina su Wikipedia e scopro che nella sua carriera di politico non è mai stato sfiorato da alcuna inchiesta, non un'indagine, non una intercettazione, neppure un avvisino piccolo di garanzia, che oggi come oggi non si nega a nessuno. Insomma, un politico pulito; roba rara, ormai.
lunedì 13 luglio 2015
Varoufakis e la Mini Cooper
Mi sembrava strano che quelli del Giornale non trovassero qualcosa con cui randellare Varoufakis. E ovviamente l'hanno trovato. Roba grossa, eh, mica quisquilie. I segugi dal fiuto infallibile, i leggendari inventori di quello che è passato alla storia come "metodo Boffo", capitanati dal sempre grande Sallusti, hanno scoperto - udite udite! - che il braccio destro di Tsipras tiene nel suo garage... tah daaaah... una Mini Cooper! Sì, avete capito bene, una Mini Cooper, che è inglese, eh, ma col motore di fabbricazione teutonica. Imperdonabile! Gravissimo! Che fine farà adesso tutta la credibilità del povero Varoufakis? Scenderà ai livelli di quella del Giornale?
No, vabbe', non esageriamo, scendere a quei livelli è impossibile.
No, vabbe', non esageriamo, scendere a quei livelli è impossibile.
domenica 12 luglio 2015
Quest'anno i preti si beccano 600 milioni col non espresso
Ogni anno sempre qui, a ripetere le stesse identiche cose: chi non esprime alcuna scelta nella destinazione dell'8x1000 lo dà comunque alla chiesa cattolica, che con questo sistema truffaldino di attribuzione, che nessun governo si è mai sognato di regolare, ogni anno si becca un pacco di milioni di euro che nessuno le voleva dare. Quest'anno sono 600 milioni.
E diamocela una svegliata, no? Oppure smettiamola di starnazzare ogni volta che il Bertone di turno si fa un appartamento di 700 mq.
E diamocela una svegliata, no? Oppure smettiamola di starnazzare ogni volta che il Bertone di turno si fa un appartamento di 700 mq.
La più bella che ho sentito sulla comunione ai divorziati risposati
La proposta del cardinale Antonelli sull'annosa questione della comunione ai divorziati risposati: sia data solo se non c'è attività sessuale, gli sposi devono vivere come se fossero fratello e sorella.
Io, che non sono cattolico, guardo sempre con un misto di divertimento e compassione gli artifici e gli arzigogoli che si inventano i cattolici per tentare, invano, di tenere un cattolicesimo ottuso, granitico e medievale al passo con un mondo e una civiltà che, al contrario, vanno avanti e progrediscono. E ogni volta mi viene da sorridere.
Io, che non sono cattolico, guardo sempre con un misto di divertimento e compassione gli artifici e gli arzigogoli che si inventano i cattolici per tentare, invano, di tenere un cattolicesimo ottuso, granitico e medievale al passo con un mondo e una civiltà che, al contrario, vanno avanti e progrediscono. E ogni volta mi viene da sorridere.
sabato 11 luglio 2015
Che sia corruzione?
"Nella storia della Repubblica italiana si è perso il conto di quanti parlamentari abbiano cambiato partito, solo nella legislatura in corso sono 277, ma nessun magistrato si è mai sognato di aprire un'inchiesta, né tantomeno di fare un processo."
Lo scrive Salvatore Tramontano sul Giornale di due giorni fa, e questo è un po' il leitmotiv di quel che resta degli ultimi berluscones dopo la condanna (di Pirro) di B. nella faccenda della compavendita di senatori. Non so quanti siano i parlamentari che hanno cambiato casacca nel recente periodo, né so se in passato siano state aperte inchieste o indagini in merito; quello che so è che tre o quattro milioni di euro dati - questa è l'accusa - a un senatore per cambiare partito forse delineano il reato di corruzione (attività con cui B. ha sempre avuto una certa dimestichezza), e un'inchiesta e relativo processo probabilmente ci stanno tutti.
Con buona pace di Tramontano.
Lo scrive Salvatore Tramontano sul Giornale di due giorni fa, e questo è un po' il leitmotiv di quel che resta degli ultimi berluscones dopo la condanna (di Pirro) di B. nella faccenda della compavendita di senatori. Non so quanti siano i parlamentari che hanno cambiato casacca nel recente periodo, né so se in passato siano state aperte inchieste o indagini in merito; quello che so è che tre o quattro milioni di euro dati - questa è l'accusa - a un senatore per cambiare partito forse delineano il reato di corruzione (attività con cui B. ha sempre avuto una certa dimestichezza), e un'inchiesta e relativo processo probabilmente ci stanno tutti.
Con buona pace di Tramontano.
venerdì 10 luglio 2015
Bagnasco e la privacy dei minori
Prima di mandare a quel paese Bagnasco, mi sono letto l'elenco dei motivi che, secondo lui, stanno alla base dell'assunto “La Chiesa non denuncia i preti per tutelare le vittime degli abusi”, come espressamente previsto nelle linee guida della CEI per quanto riguarda gli abusi dei preti nei confronti di minori.
Tra questi motivi vi è il "rispetto della privacy delle vittime". In aggiunta, dice sempre Bagnasco, "per noi l’obbligo morale è ben più forte dell’obbligo giuridico e impegna la Chiesa a fare tutto il possibile per le vittime" e "risponde a quel che i genitori ritengono meglio per il bene dei propri figli".
La faccio breve. Se io, genitore, venissi a conoscenza di molestie a sfondo sessuale nei confronti delle mie figlie da parte di chicchessia (prete, medico, allenatore, amico, ecc.), dopo aver cercato di approfondire un pochino i termini della questione, correrei in men che non si dica alla più vicina stazione dei Carabinieri e farei denuncia, e lo farei in primo luogo perché indagini approfondite da parte delle autorità consentirebbero di capire esattamente i termini e la gravità della questione, e in secondo luogo per ottenere giustizia.
Adesso, Bagnasco, te ne puoi pure andare a quel paese, te e tutti i tuoi sofismi da due soldi, buttati lì solo per intortare gli allocchi e cercare di minimizzare le responsabilità dei tuoi degni compari.
La faccio breve. Se io, genitore, venissi a conoscenza di molestie a sfondo sessuale nei confronti delle mie figlie da parte di chicchessia (prete, medico, allenatore, amico, ecc.), dopo aver cercato di approfondire un pochino i termini della questione, correrei in men che non si dica alla più vicina stazione dei Carabinieri e farei denuncia, e lo farei in primo luogo perché indagini approfondite da parte delle autorità consentirebbero di capire esattamente i termini e la gravità della questione, e in secondo luogo per ottenere giustizia.
Adesso, Bagnasco, te ne puoi pure andare a quel paese, te e tutti i tuoi sofismi da due soldi, buttati lì solo per intortare gli allocchi e cercare di minimizzare le responsabilità dei tuoi degni compari.
domenica 5 luglio 2015
La Grecia dice no, la democrazia dice sì
Non so se col no di oggi i greci si siano cucinati il suicidio perfetto o, al contrario, abbiano messo la prima pietra per ricostruire un edificio, quello dell'unione economica europea, che scricchiola su parecchi fronti già da tempo e la cui ricostruzione porterà benefici; sarà la storia a fare il suo puntuale e inesorabile resoconto e a presentare l'eventuale conto di questa scelta, perché oggi, nel bene o nel male, si è scritta una pagina di storia.
Quello che invece è importante rimarcare è che i greci hanno scelto, democraticamente. Dopo l'Irlanda di due settimane fa, abbiamo avuto la seconda lezione di democrazia da un paese europeo. Certo, anche noi abbiamo le elezioni, i referendum e tutti gli strumenti che consentono di inquadrarci nel novero dei paesi in cui la sovranità appartiene al popolo, ma siamo anche il paese dove con un referendum si decide a stragrande maggioranza di togliere il finanziamento pubblico ai partiti e questi, pochi mesi dopo, lo reintroducono cambiandogli il nome.
E allora, forse, c'è qualcosa che non torna.
Quello che invece è importante rimarcare è che i greci hanno scelto, democraticamente. Dopo l'Irlanda di due settimane fa, abbiamo avuto la seconda lezione di democrazia da un paese europeo. Certo, anche noi abbiamo le elezioni, i referendum e tutti gli strumenti che consentono di inquadrarci nel novero dei paesi in cui la sovranità appartiene al popolo, ma siamo anche il paese dove con un referendum si decide a stragrande maggioranza di togliere il finanziamento pubblico ai partiti e questi, pochi mesi dopo, lo reintroducono cambiandogli il nome.
E allora, forse, c'è qualcosa che non torna.
sabato 4 luglio 2015
Non ho (più) l'età
Non ho più l'età per 'ste cose qua, per il girone dantesco della notte rosa, per la calca, il casino, il caldo, il traffico impazzito, per ragazzi e ragazze che vagano alticci con le bottiglie di birra ancora in mano, che urlano e bestemmiano. Non ho più l'età per vedere mamme in bicicletta, in quella bolgia, con bambini piccoli sul sellino posteriore che dormono appoggiati alle loro schiene (ma un bambino piccolo non ha diritto di essere a letto all'una di notte?).
L'ho fatto solo stavolta perché volevo vedere De Gregori, qui a Rimini, ma è stata l'ultima. Non ho più l'età.
mercoledì 1 luglio 2015
(...)
Salvini o non Salvini, non ho ancora letto da nessuna parte un post di solidarietà nei confronti della povera ragazzina, l'unica vera vittima di questa tragedia. Salvini è un ipocrita, si sa, ma uno stupro ti segna la vita, probabilmente per sempre. Questo, più che il silenzio di Salvini, fa rabbia e incazzare.
Renzi, lo facciamo un altro regalino alle banche? (addio al fondo patrimoniale immobiliare)
Mentre gli occhi sono puntati sulla Grecia, con studiata nonchalance Matteo Renzi ha fatto un altro regalo alle banche. E’ dal 1975 che nel nostro ordinamento, con la riforma del diritto di famiglia, si è istituito il fondo patrimoniale familiare, un fondo cui destinare beni immobili a garanzia del mantenimento dei componenti il nucleo familiare.
Una volta che i coniugi destinavano la loro casa al fondo patrimoniale avendo figli minori, solamente il Giudice avrebbe potuto autorizzarli a disporre di quel bene che rimaneva vincolato alle esigenze della famiglia.
Se una banca voleva aggredire un immobile vincolato al fondo patrimoniale, doveva chiede l’autorizzazione ad un Giudice e doveva dimostrare che il fondo era stato costituito in suo pregiudizio.
Questo meccanismo era stato ideato a tutela del nucleo famigliare, la banca non poteva pignorare i beni del fondo patrimoniale se sapeva che i debiti erano stati contratti per scopi estranei ai bisogni della famiglia, e comunque doveva dimostrarlo. Un meccanismo di protezione complesso che paralizzava le banche e impediva che potessero privare le famiglie della loro abitazione con facilità.
Renzi ha approvato un decreto che consente alle banche di pignorare i fondi patrimoniali familiari senza una preventiva autorizzazione del Giudice, e al danno ha aggiunto la beffa sostenendo, nelle motivazioni del decreto, che il Governo vuole “incentivare condotte virtuose dei debitori”.
(Carla Corsetti, via fb. Qui il link in cui si spiega in dettaglio la porcata, che ovviamente non troverete su Repubblica o Corriere.)
Questo meccanismo era stato ideato a tutela del nucleo famigliare, la banca non poteva pignorare i beni del fondo patrimoniale se sapeva che i debiti erano stati contratti per scopi estranei ai bisogni della famiglia, e comunque doveva dimostrarlo. Un meccanismo di protezione complesso che paralizzava le banche e impediva che potessero privare le famiglie della loro abitazione con facilità.
Renzi ha approvato un decreto che consente alle banche di pignorare i fondi patrimoniali familiari senza una preventiva autorizzazione del Giudice, e al danno ha aggiunto la beffa sostenendo, nelle motivazioni del decreto, che il Governo vuole “incentivare condotte virtuose dei debitori”.
(Carla Corsetti, via fb. Qui il link in cui si spiega in dettaglio la porcata, che ovviamente non troverete su Repubblica o Corriere.)
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