lunedì 15 giugno 2015

Il centrodestra non è morto

Dice Renzi commentando la debacle dei ballottaggi: "il voto conferma quello che cerco di spiegare da un po' di tempo ai miei amici del Pd: il centrodestra non è affatto morto."
Che il centrodestra non fosse morto era cosa più o meno nota a tutti, purtroppo, ma al tipo di Rignano non viene lo sbuzzo di chiedersi quanto merito abbia avuto lui nel continuare a tenerlo in vita, 'sto benedetto centrodestra? A quelli di memoria corta, vorrei sommessamente ricordare che il primo atto di Renzi da segretario del Pd è stato andare a cercare B. per siglare il famoso patto del Nazareno, e che la riforma costituzionale del Senato e della legge elettorale ha avuto il beneplacito fondamentale di gentaglia come Verdini. C'è poi tutto il discorso sulla politica economica e del lavoro del Pd da un anno e mezzo in qua: l'abrogazione dell'art. 18 (Sacconi è ancora lì che esulta) e l'universalizzazione ed estensione del precariato con le famose tutele crescenti sono inquadrabili come riforme di destra o di sinistra? E la responsabilità civile dei magistrati, per vent'anni uno dei cavalli di battaglia di Berlusconi, chi l'ha fatta?
Adesso, questa faccia di tolla ha la pretesa di rinfacciarci che lui l'aveva detto che il centrodestra non era morto.
Grazie a 'sta ceppa.

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