sabato 16 marzo 2013

Sulla povertà (della chiesa)

"Come vorrei una Chiesa povera e per i poveri", ha dichiarato Francesco I chiacchierando coi giornalisti. La presente affermazione si presta, inevitabilmente, ad alcuni commenti e considerazioni.
A cominciare da quel "vorrei", in genere indicatore di un desiderio che difficilmente si realizzerà. Esempio banalissimo: anch'io vorrei che sparisse la fame dal mondo, o che l'umanità smettesse di farsi la guerra, ma ovviamente non è nelle mie possibilità fare sì che tutto ciò avvenga. Mi piacerebbe, ma non posso. Mi pare quindi che in quella frase sia già implicita l'ammissione (rammaricata?) che la chiesa non sarà mai povera. E poi, sono sincero, a me non frega granché della questione, perché non credo che il punto vero sia la povertà o no della chiesa.
A mio parere la chiesa cattolica può benissimo essere ricchissima, come effettivamente è (poi vedrà lei come regolarsi coi dettami del vangelo), quello che vorrei è che questa ricchezza derivasse esclusivamente da donazioni e lasciti spontanei dei fedeli. Vorrei insomma che la chiesa cattolica - e anche le altre, intendiamoci - camminasse con le sue gambe. Più in generale, che la religione fosse sostenuta esclusivamente da chi la professa, e non campasse (e bene) attingendo in maniera più o meno subdola dallo stato.
Mi riferisco, avrete capito, al meccanismo truffaldino di attribuzione dell'8x1000, alle varie esenzioni e riduzioni (IMU, IRPEF, IRES, IVA, IRAP) e a tutta quella pletora di servizi più o meno occulti che gravano sullo stato italiano per l'equivalente di circa 6 miliardi di euro l'anno. Questo, insomma, è il punto: che io, seppur indirettamente, debba finanziare una religione e una chiesa pur non volendo averci niente a che fare, non che la suddetta chiesa sia povera o meno.
La vera rivoluzione di Francesco I sarebbe questa, se volesse metterci mano, ma dubito che voglia (e che possa).

1 commento:

  1. riduzione dell'otto per mille a quattro per mille subito :-)

    quanto è difficile restituire i soldi che lo stato ti regala, non puoi rifiutarli, se ti tocca prenderli devi fare i salti mortali per restituirli

    invece se devi averli perché hai venduto qualche bene o un servizio ti tocca aspettare

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