sabato 1 ottobre 2011

La democrazia del bavaglio


Tra le reazioni più divertenti all'affondo di ieri di Napolitano sulla questione Padania, va registrata sicuramente quella di Calderoli - poteva essere diversamente? -, il quale ha dichiarato, tra le altre cose: "il presidente poi sa bene che la Lega da oltre 20 anni è garanzia di democrazia".

Certo, lo sa bene. Un esempio di questa democrazia lo abbiamo proprio in questi giorni. Dopo quasi un ventennio, gran parte dei militanti leghisti ha capito che è stato tutto un bluff. Tutti i problemi di allora (tasse, sicurezza, ecc...) sono rimasti tali e quali, nonostante le palle e la propaganda demagogica delle gerarchie che continua ancora oggi. E poi tutta la questione delle poltrone a Roma, per mantenere le quali Bossi e soci non hanno esitato ad abbassarsi alle più invereconde richieste del "fedele alleato" (il recente salvataggio di un ministro siciliano indagato per mafia è stato la goccia che ha fatto traboccare il vaso).

Ma tutto questo non si può dire, non si può denunciare. E' scattato il bavaglio di Bossi contro chiunque osi lamentarsi pubblicamente (sindaci, amministratori, militanti), pena l'espulsione dal partito. E' la democrazia della Lega.

3 commenti:

  1. insomma, un esempio di brillante democrazia...

    se nessun leghista parlerà per paura di essere buttato fuori dal partito, sarà la prova che sono, in fin dei conti, italiani doc!! :D

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  2. Con tutto il rispetto per gli italiani. :-)

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  3. in effetti mi sa che andando avanti ne ho sempre di meno :P

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