"Dopo 58 giorni Napoli è tornata ad essere una città pulita, una città occidentale, dove non c'è più il disastro della spazzatura nelle strade" (18 luglio 2008).
Domani i Napoletani si recheranno alle urne (quelli che ci andranno) facendo lo slalom tra i vari cumuli di immondizia che riempiono le strade della città. Così come le riempivano nel 2008, nel 2009, nel 2010 (le uniche zone ripulite, come le altre volte, sono quelle dove ieri c'era lui). Andranno a votare camminando su un fallimento totale che è sotto gli occhi di tutti, ma rinfrancati dalla promessa di una sanatoria sugli abusi edilizi (60/70.000 solo a Napoli) e di una moratoria delle tasse per chi patisce i disagi dell'immondizia.
Per ovvi motivi non poteva promettere per l'ennesima volta che avrebbe ripulito la città. Chi avrebbe abboccato ancora? E allora vai coi diversivi: ti tieni il putridume però non paghi le tasse. Ti tieni il putridume e io non ti butto giù la casa abusiva. Bello, no? E' la politica dei diversivi e degli specchietti per le allodole per fare fessa la gente. Resta da vedere quanti ancora saranno disposti a farsi abbindolare.
L'elenco del fiume di parole e dichiarazioni, fatte dal 2008 in qua sull'immondizia, lo trovate qui.
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