giovedì 16 gennaio 2025

Ritocchini

Al di là del latino, delle filastrocche, delle poesie imparate a memoria e tutto il resto, non si può non notare come ogni ministro dell'istruzione di ogni governo, di qualunque colore, proponga sempre una sua "riforma" della scuola indirizzata più a lasciare un'impronta di sé che a migliorare il sistema dell'istruzione. O almeno questa è la mia impressione. Un po' come un cane - mi si passi l'immagine poco elegante - che piscia su un lampione per marcare il territorio.

Nello specifico non so se ciò che vuole fare Valditara sia valido o no, lo sa sicuramente meglio di me chi nella scuola ci lavora e ci vive, ma si tratta comunque di ritocchi. Non si è ancora visto un ministro dell'istruzione col coraggio di fare rivoluzioni come ad esempio mettere mano alla fatiscenza di tantissimi plessi scolastici, riorganizzare i cicli di studio, il monte ore, proporre aumenti di stipendio per gli insegnanti in modo da avvicinarli agli emolumenti degli altri paesi d'Europa; oppure risolvere il problema del sovraffollamento delle classi, dal momento che con aule di 30 studenti è esclusa a priori qualsiasi possibilità di seguire ognuno di essi anche in un percorso educativo, oltre al semplice passaggio di nozioni.

Insomma non si vedono all'orizzonte rivoluzioni. Si vedono ritocchini di volta in volta buttati lì giusto per legare il proprio nome di ministro a qualcosa, mentre invece servirebbe ben altro.

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