sabato 18 febbraio 2012

Tutto il mondo è paese

Se per caso vi siete presi la briga di spulciare qualche rassegna stampa di stamattina, non potete non esservi divertiti nel vedere come gran parte dei giornali nostrani ha inquadrato le dimissioni del presidente della Germania. La prima pagina più divertente è stata senz'altro quella della Nazione: "Mani puliten", titola a tutta pagina il quotidiano toscano. Ma anche altri non scherzano, tipo ad esempio Libero e Giornale. Il comune denominatore di tutto, prime pagine e relativi editoriali, è il medesimo: anche i tedeschi rubano quindi non possono farci la morale.

Ora, è fuor di dubbio che per certe cose tutto il mondo è paese. Dappertutto ci sono infatti politici onesti e politici meno onesti, ma questa sorta di parallelismo tra noi e loro che certi giornali vogliono sdoganare a tutti i costi mi pare rasenti il ridicolo. Insomma, qui non si sta parlando di un ministro che ha dichiarato che qualcuno potrebbe avergli pagato la casa a sua insaputa, o di un capo di governo sotto processo per prostituzione minorile che intima a una questura di rilasciare la nipote di Mubarak perché potrebbe creargli noie, come poi è successo. Stiamo parlando di un politico inguaiato da un telefonino aziendale e agevolazioni sull'acquisto di una casa (in pratica ha usato la sua posizione per ottenere un mutuo a tassi di interesse più bassi).

E il tipo in questione, che en passant è il presidente della Germania, si è dimesso il giorno dopo che la magistratura ha chiesto per lui la revoca dell'immunità parlamentare. E lo ha fatto senza strillare contro i giudici comunisti, la magistratura che vuole farlo fuori politicamente o assurde tesi di complotto che esistono solo nella testa di qualcuno di nostra conoscenza. Ah, già che ci siete segnatevi anche le parole della Merkel dopo le dimissioni del tipo: la legge è uguale per tutti.

Sì, Belpietro ha proprio ragione: "giorno dopo giorno i tedeschi ci assomigliano sempre più".

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