Stefania Craxi ha bisogno di aiuto. O meglio, ha bisogno di qualcuno che le tolga un po' di confusione dalla testa e le spieghi bene cos'è stata Mani Pulite. Innanzitutto non si è trattato di una "falsa rivoluzione"; anzi, non si è trattato proprio di una rivoluzione: è stata semplicemente un'inchiesta giudiziaria che ha scoperchiato l'immenso universo di corruzione e malaffare in cui erano invischiati la politica e una grossa fetta del mondo imprenditoriale.
E non è stata certo colpa di quella inchiesta, come vuole far credere l'astuta signora, se la corruzione e il malaffare la fanno da padroni anche oggi.
Da incorniciare poi quest'altra formidabile perla: "non ha dato vita [l'inchiesta, ndr] a un serio sistema di finanziamento dei partiti, che continua a essere un monumentale esempio di ipocrisia". Se non sbaglio, la signora Craxi dovrebbe essere sottosegretario, o qualcosa del genere. Dovrebbe quindi sapere (la sospetta forma dubitativa è a questo punto quantomai d'obbligo, visto il tenore delle affermazioni) che Mani Pulite non doveva dare il via a un bel niente, perché, come abbiamo già visto, si trattava di un'inchiesta giudiziaria, e come tale aveva il compito di perseguire dei reati. Punto.
Il "serio sistema di finanziamento dei partiti" se lo gestiscono in santa pace i partiti stessi, con leggi e leggine, spesso vergognose, sulle quali la magistratura non ha certo alcun potere. A meno che la figlia del grande statista non intenda dire che Mani Pulite ha fallito nel suo compito (e chi ha stabilito che lo avesse?) di "moral suasion", per evitare che si ripetesse quello che è successo. In questo caso la Craxi avrebbe ragione, dal momento che buona parte della classe politica ha continuato imperterrita a fare quello che faceva prima, infischiandosene allegramente di Mani Pulite e delle inchieste successive che si sono snodate nel corso degli anni dal '92 in qua.
C'è da dire, a questo proposito, che anche la politica ha ricordato a modo suo il ventennale di Mani Pulite. Salvando il senatore del Pd Alberto Tedesco, su cui pende una richiesta di arresti domiciliari della procura di Bari. Tedesco è accusato di associazione a delinquere per vicende legate alla sanità pugliese. Qualcuno avvisi la Craxi che, almeno in questo caso, Mani Pulite non ne ha colpa.
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