lunedì 19 settembre 2011

A volte è una faticaccia anche dare un colpo al cerchio e uno alla botte

Poveretti: a volte mi fanno anche un po' di compassione. Intendo quelli che stanno ai piani alti delle gerarchie ecclesiastiche. Insomma, mi rendo conto che non dev'essere facile per loro tenere i piedi in due staffe per così tanto tempo.

Perché, come scrive oggi Gian Guido Vecchi sul Corriere, da una parte sanno benissimo che solo il centrodestra offre reali garanzie di portare avanti certi progetti a loro particolarmente cari (i famosi valori non negoziabili): ad esempio il sondino di stato, il supporto (spesso oltre ogni decenza) alle scuole private a scapito delle pubbliche e via dicendo. Ma, contemporaneamente, devono ingoiare il rospo di vedere rappresentato il centrodestra dal tipo che conoscete, che coi valori cattolici, a parte le chiacchiere, ha ben poco da spartire.

E allora vanno avanti con un cerchiobottismo misto a malcelata rassegnazione che - forse alcuni ricorderanno - ebbero punte di mirabile comicità in dichiarazioni tipo quella di mons. Fisichella, secondo il quale le bestemmie di Berlusconi vanno contestualizzate. Ovviamente finché la totalità dei "credenti" non comincerà ad averne le scatole piene per davvero.

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