giovedì 16 febbraio 2017

Lavagna

La tragedia di Lavagna dovrebbe essere commentata solo col silenzio, nient'altro, e invece tutti a dire la loro preziosissima e importantissima opinione, ché l'umanità mica va avanti sennò. Che poi, alla fine, non ci sarebbe forse neppure niente di male, anche se rimango convinto che un salutare silenzio sia la cosa migliore. Ciò che irrita sono in realtà i giudizi, più che le opinioni. Nessuno ha titolo per dire se quella povera madre abbia fatto bene oppure abbia sbagliato, tutt'al più si potrebbe azzardare a dire cosa si sarebbe fatto in caso ci si fosse trovati dentro a una situazione come quella. Se invece non ci si trova, o non ci si è mai trovati, non si dovrebbe neppure esprimere un'opinione su un ipotetico agire personale, perché anche se si pensa che in una data situazione si possa avere un certo tipo di reazione, è matematico che una eventuale prova dei fatti smentirebbe la previsione della suddetta reazione.
E allora silenzio. Quello della decenza e del rispetto, due antichi cimeli ormai confinati nel dimenticatoio.

1 commento:

Anonimo ha detto...


A parte quello che dice la madre, avrei molto da commentare su tutti coloro che dicono che le guardie di finanza hanno salvato questo ragazzo dalle braccia maligne della droga. Qualcuno informi questi signori commentatori (sul tgcom ve n'è una nutrita schiera) che il ragazzo non è stato salvato da nulla. E' morto.
Qualcun altro spieghi ad altri figuri che non è morto perché la droga uccide ma è morto perché si è suicidato.
Sempre se vale la pena spiegare queste ovvietà alla schiera di webeti italiani.

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