Se il ministro della giustizia Carlo Nordio si occupasse solo di giustizia, ambito in cui a detta di molti esperti se la cava discretamente male, ne trarremmo tutti grossi benefici. Ne trarrebbe beneficio soprattutto lui, perché un sano silenzio su temi che non si conoscono è sempre il modo migliore per evitare di scadere nel ridicolo. Purtroppo, e non da oggi, viviamo in un'epoca storica in cui tutti, ministri compresi, si sentono in diritto di pontificare relativamente a ogni ramo dello scibile umano (vedi Salvini, ad esempio), con risultati che generalmente si collocano tra il ridicolo e il patetico.
Ecco quindi che il ministro Nordio, intervenendo a una conferenza internazionale contro il femminicidio (pensate un po'!), se ne esce con questa meravigliosa frase: "Nel codice genetico dell'uomo c'è una resistenza alla parità dei sessi." La stupidaggine in questione riprende una nota convinzione (sbagliata) che più o meno abbiamo, o abbiamo avuto, tutti, e cioè che un comportamento è tale perché "scritto nel DNA".
Senza scomodare scienziati come Telmo Pievani e altri, che su questi temi hanno scritto e detto molto, e che evidentemente Nordio non conosce, è sufficiente anche una piccola cultura di base per capire che quella frase non ha fondamento scientifico. Anzi: dal punto di vista della biologia, della genetica e delle neuroscienze è completamente sbagliata sotto diversi aspetti, il più importante dei quali è che il DNA non contiene “pulsioni” né norme morali o sociali. Il codice genetico si limita a determinare caratteristiche biologiche (altezza, colore degli occhi…), funzioni cellulari, predisposizioni fisiche o neurobiologiche. Non contiene norme, valori, ruoli sociali o rapporti di potere (per informazioni citofonare a Guido Barbujani). La parità (o la disuguaglianza) tra uomini e donne è una costruzione culturale e sociale, non biologica. Poi, certo, tra uomini e donne ci sono evidenti differenze biologiche (ormonali, riproduttive ecc.), ma non giustificano ruoli sociali diversi, non determinano "pulsioni dominanti" e non implicano superiorità o inferiorità.
La frase di Nordio è in sostanza espressione del vecchio determinismo biologico ottocentesco, oggi considerato pura pseudoscienza. Del resto, da uno pseudoministro non è che ci si potesse aspettare granché.

...e nel definirlo pseudoministro sei stato ancora troppo buono.
RispondiEliminaNon c'è l'ombra di un dubbio che abbia sparato una cazzata sesquipedale, ma il peggio è che nel cosiddetto e massificato senso comune sarà passata tale e quale: a confutarla sicuramente nessuno, al di fuori della nicchia di quelli che già hanno un minimo di cultura anche scientifica.
Diciamo che è una frase che si adatta bene all'elettore medio di quel partito, né più né meno.
EliminaLa cosa più buffa, a mio parere, è che il ministro tirando in ballo maldestramente la genetica alludeva a una predisposizione dell’uomo, non geneticamente determinata ma dovuta alla “cultura” dominante per secoli, dì prevaricazione sulla donna, ha cioè riconosciuto le colpe del patriarcato, concetto sempre negato dai suoi amici di destra.
RispondiEliminamassimolegnani
È probabile, ma se anche fosse temo non l'abbia fatto consciamente.
EliminaAvrei sottolineato la disuguaglianza, e messo parità tra parentesi. Una questione culturale ed educativa.
RispondiEliminaA margine (ma neanche troppo): Nordio è un imbecille e ci tiene, con regolare periodicità, a ricordarcelo.
Diciamo che appartiene a una congrega dove tutti, chi più chi meno, tengono a ricordarcelo :-)
EliminaConcordo con i giudizi espressi qui dagli altri commentatori. Da uno che non sa perché rimpatria Almasri e sostiene che Gelli aveva ragione proponendo la separazione delle carriere, che ti vuoi aspettare? Mette in bella mostra non tanto la sua (in)cultura ma la sua matrice. Finirei questo commento così se non stessimo parlando del Ministro della Giustizia, quello che deve garantire che le regole siano uguali per tutt3. E che la parità, essendo una legge, dovrebbe perseguirla, non dileggiarla o stravolgerne i principi.
RispondiEliminaDifficile dirlo meglio di così.
EliminaConcordo con siu. Niente da aggiungere a quanto detto da Elena.
EliminaAltro giro, altra corsa, altro ministero con a capo un faro d'intelligenza (per quel che vale, tutta la mia solidarietà a Lepore):
RispondiEliminahttps://www.lastampa.it/cronaca/2025/11/22/video/bologna_sindaco_lepore_attacca_piantedosi_scelta_irrituale_mandero_a_lui_la_fattura_dei_danni-15407577/?ref=LSHA-P9-S2-T1&rpl=1
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EliminaCopione già visto. Lepore sapeva dei rischi per l'ordine pubblico connessi a quella partita e aveva chiesto già da una settimana che venisse giocata a porte chiuse oppure che venisse spostata in qualche struttura fuori Bologna. Richiesta respinta. Dopo tre minuti dall'inizio dei disordini Salvini già twittava contro i delinquenti pro-pal (senza ovviamente distinguere tra il 99% pacifico e l'1% di delinquenti) e solidarizzava con gli agenti feriti. Il meccanismo è noto: si agevola-provoca il verificarsi dei disordini per poter poi sciacallare politicamente sui disordini medesimi.
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