Tutto bellissimo, apparentemente, ma un paio di cose non tornano. La prima è che se un software racconta un libro si perde il piacere di immergersi nella lettura, che significa perdere la possibilità di apprezzare gli stili degli scrittori, le loro peculiarità, il tipo di prosa che utilizzano, le metafore, i significati (Dostoevskij non scrive come Manzoni che non scrive come Philp Roth che non scrive come Stephen King ecc.). La seconda cosa che non torna è che quando si delega a una macchina la lettura e il riassunto di un libro si va incontro a una progressiva atrofizzazione di alcune capacità del cervello, tra cui quella di pensare.
Un'applicazione che riassume libri in realtà non è foriera di alcuna novità. Già 40 anni fa, quando andavo a scuola io, esistevano sistemi per lenire la fatica immane di riassumere un testo, come ad esempio i piccoli Bignami, libriccini che giravano un po' clandestinamente tra i banchi e che contenevano versioni riassunte dei classici che si studiavano a scuola, e già allora, ricordo, i professori ce l'avevano a morte con questi Bignami perché volevano che i riassunti e le analisi dei testi li facessimo noi. Ma non perché erano dei sadici, semplicemente perché pretendevano che ci allenassimo a usare il cervello. Riassumere è infatti uno degli esercizi che maggiormente allena e sviluppa le capacità intellettive, perché presuppone la lettura di un testo, l'isolamento dei concetti principali e la loro riproposizione con altre parole. Ma se tutto questo lavoro lo fa una macchina (o i Bignami dell'epoca), addio. Questo è il motivo principale per cui - ai miei tempi, oggi non saprei - già alle elementari e alle medie maestre e professori ci sommergevano di pallosissimi riassunti e temi.
In un suo interessantissimo intervento, il linguista Paolo Borzachiello afferma che leggere e riassumere significa mantenere il controllo del proprio cervello in una società che si sta progressivamente rintronando; quando si delega a un software l'analisi e il successivo riassunto di un testo, gli si cede la capacità di pensare, di allenare lo spirito critico, deficienze che poi avranno impatti negativi in tante situazioni reali della vita. Si tratta di una sorta di regressione mentale di cui già oggi si cominciano a vedere gli effetti. Ovviamente, come buon senso vuole, generalizzare non è mai corretto. La demonizzazione tout court di queste tecnologie è sbagliata e in alcuni particolari contesti e per alcuni motivi va anche bene usarle. Ho bisogno per qualsiasi motivo che ChatGPT mi riassuma un testo o un libro? Ok, ci sta. Ma non deve diventare la regola. Voglio sapere di cosa parla un romanzo che mi interessa ma che so che non avrò mai il tempo di leggere? Un'app mi faccia pure il riassunto, mi scriva una sinossi o un compendio. Poi però, una volta chiuso il computer, vado leggermi un libro vero.
A meno che non decidiamo che ci sta bene una società di lobotomizzati, e allora il problema neppure più si pone.
Interessante con i pro e i contro!
RispondiEliminaSoprattutto i secondi.
EliminaNon la scaricherei per niente.
RispondiEliminaIn Spagna c'è un programma radio che si chiama "un libro, una hora" condotto da Antonio Rodríguez Asensio che sarebbe un po' come l'applicazione, credo.
Solo trovo due motivazioni: una volta ascoltato "il libro" posso decidere di leggerlo nella sua versiona intera. O invece potrei piacermi di ascoltare la narrazione quando ho già letto prima il libro.
Un po' sarebbe come leggere "il nome della rosa" o vedere il film?
podi-.
In teoria l'idea di leggere il libro integralmente dopo averne ascoltato il riassunto non sarebbe negativa, significherebbe che il riassunto ha invogliato alla lettura. È l'idea che il riassunto ascoltato sostituisca la lettura a essere sbagliata.
EliminaNon conosce https://www.raiplaysound.it/generi/Audiolibri-bb15c098-6692-48f6-b7be-94afb06399ff.html
RispondiElimina😉
Buona domenica
Ciao Farfalla, sai che non ho mai provato alcuna attrazione per gli audiolibri? Non ho neppure mai provato ad ascoltarne uno. Non so perché, può essere anche una forma di pregiudizio, ma per me il libro è esclusivamente lettura, non ascolto. Credo che ricorrerò agli audiolibri solo quando una patologia visiva mi impedirà di leggere.
EliminaBuona domenica, o di ciò che ne resta :-)
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RispondiEliminaIo penso che tante persone facciano così...per poi farsi "belli" nel dirò l'ho letto questo libro...mi fanno alquanto pena e ridere. Buona serata
RispondiEliminaAh sono come te, il libro deve essere libro di carta...infatti ne ho ho tanti che non mi basterà questa vita per leggerli tutti
EliminaIo su questa cosa mi sono rassegnato. Ho preso coscienza da tempo di non potere leggere tutto ciò che vorrei.
EliminaAmen.
Io non riesco ad usare gli e-book, figuriamoci queste App dell'orrore.
RispondiEliminaAdoro i libri "veri" e non potrei mai farne a meno.
Proprio domani andrò in biblioteca a riconsegnarne uno e a cercarne altri.
Sorella... 🫂
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RispondiEliminaNon ho finito, ma il commento è partito...
RispondiEliminaVolevo dire che amo il cartaceo, ma sono stata costretta anche al kindle, visto che non ho più uno spazio libero per via del migliaio di libri dentro casa...
Quindi alterno. Quelli che voglio tenere e vedere sulle librerie
sono cartacei, altri no.
Io ancora non ho ceduto e rimango fedele al cartaceo, tuttavia sono circondato da conoscenti che ascoltano audiolibri e leggono sugli e-reader, prima o poi cederò e proverò.
EliminaCiao Mafi :-)