Le ultime dichiarazioni di Brambilla, l'economista della Lega, sembrano andare, per quanto riguarda la famosa riforma delle pensioni chiamata Quota 100, nella direzione del paletto dei 64 anni. Detto in parole povere, anche se la somma dell'età anagrafica e degli anni di contributi di un soggetto raggiungesse 100, questi non potrebbe accedere all'agognato riposo prima di aver festeggiato il 64° compleanno.
Se fosse veramente così, chi scrive andrebbe a riposo un anno dopo rispetto a quando andrebbe con l'attuale legge targata Fornero, la bistrattata Fornero, ossia nel 2034 invece che nel 2033.
Da notare che questi qui erano quelli che dovevano prima abrograre la Fornero, poi rivederla, infine peggiorarla, se effettivamente la modificheranno in questo senso.
Da notare, in aggiunta, che nel famoso contratto di governo Lega-M5S (pdf qui) non c'è alcun riferimento a paletti di alcun genere, ma è specificato chiaramente solo la quota 100. Magari non ci voleva un genio per capire che ci stavano prendendo per i fondelli.
Andrea, io con la quota 100 ci sarei andato l'anno scorso, con la Fornero ci andrò il 1° gennaio 2021, fai te ...
RispondiEliminaAndrea
Ci credo, ci mancherebbe. D'altra parte ognuno, specie nel campo della previdenza, fa storia a sé. Io ho solo preso in esame il mio caso.
EliminaCiò vorrebbe dire, pare, che la platea dei beneficiari della pensione con la quota 100 sarebbe limitata a coloro che sono in possesso del requisito anagrafico (età 62/63/64?), anche se la somma di età anagrafica e contributi versati fosse pari o superiore a 100.
RispondiEliminaEsatto, mentre invece nel famoso contratto pre-elettorale non c'era alcun distinguo in questo senso, solo la somma fra età anagrafica e anni di contributi.
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