E niente, siamo e saremo sempre il paese in cui deve intervenire il potere giudiziario - quello legislativo dorme - per cercare di non fare diventare incolmabile il gap tra il nostro paese e quelli (cioè tutti) più civili, moderni, evoluti.
È successo adesso con la vicenda Cappato, ma è successo ogni volta che un tribunale ha sentenziato per rimediare all'incredibile occasione mancata stralciando la stepchild adoption dalla legge sulle unioni civili; è successo ogni volta che, passo dopo passo, la Corte costituzionale ha fatto a pezzi quell'abominio rappresentato dalla famigerata legge 40, soprannominata la Ruini-Berlusconi, quella che apparentemente normava la fecondazione assistita ma che in realtà ne impediva di fatto il ricorso.
Siamo e saremo sempre il paese in cui per garantire un diritto bisogna scomodare un giudice, ché il politico ha altro a cui pensare. E sia lode a quelli come Marco Cappato, che si dannano e mettono l'anima in ciò in cui credono e per cui lottano, buttandosi nell'improba impresa di rendere questo disgraziato paese un po' più civile.
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